Roma, Venditti festeggia 65 anni con un concerto di tre ore

08/03/2014 di

Oltre 40 anni di musica raccontati da una scaletta maestosa con oltre venti pezzi per circa tre ore di live hanno costituito stasera al Palalottomatica di Roma la prima parte (si replica domani) della grande doppia festa ’70-80 Ritorno al futurò che Antonello Venditti ha organizzato in occasione del suo compleanno (quest’anno le candeline sono 65) che cade proprio l’8 marzo.

Una serata in cui il cantautore, davanti ad un palazzetto gremito ha reso omaggio anche alle donne, innanzitutto invitandone una sessantina dalla platea, in due turni, a godersi il concerto su due divani e dei tappeti ai lati del palco. «Questo è un lungo viaggio con vecchi e nuovi amici, è un concerto che non abbiamo mai provato, lo facciamo insieme a voi e siccome le conosco tutte le mie canzoni posso sterzare dove voglio come capita nella vita», ha detto all’inizio Venditti che ha aperto il lungo viaggio di musica con ‘Sotto il segno dei pescì. La scaletta dagli anni ’70 ad oggi è andata in scena divisa in tre parti, con la prima dedicata agli anni ’70 nella quale il cantautore è stato accompagnato da quello che ha definito «il gruppo della mia vita», gli Stradaperta, ed è stata dedicata «al musicista che manca tra noi, Marcello Vento».

Tra i brani grandi successi come ‘Sarà, ‘Modenà e chicche come ‘Giulià. Nella parte tra anni ’70 e ’80 (ma i salti tra un decennio e l’altro non sono mancati), Venditti sul palco insieme ai musicisti che lo stanno accompagnando nel suo tour nei teatri, iniziato a febbraio, ha fatto salire l’emozione sedendosi al piano ed eseguendo cult come ‘Grazie Romà, con immediato il coro di tutto il pubblico, ‘Roma capoccià, ‘Ci vorrebbe un amicò e ‘Notte prima degli esamì.

Tra gli altri brani anche un’intensa ‘Lilly’, «una canzone che per tanti anni non ho fatto, quando l’ho scritta i tossicodipendenti erano considerati criminali. Allora l’eroina è stata una droga di Stato ed ha ucciso tanti cervelli – ha detto Venditti – oggi le droghe di Stato sono altre, come le parole. Voglio cantare questa canzone superando lo schifo per quello che mi avevano detto allora, accusandomi di essere opportunista ma io non canto la politica, quella viene dopo, io canto la vita». Tra canzoni come ‘Piero e Cinzià, ‘Che fantastica storia è la vità, ‘Amici maì, ‘Benvenuti in Paradisò si è