CHIERICHETTI INVADONO ROMA, GLI SCANDALI NON FERMANO I FEDELI

02/08/2010 di

Foulard colorati con logo del pellegrinaggio al collo, un esercito di oltre 50 mila chierichetti e chierichette, tra i 14 e i 25 anni, provenienti da tutta Europa è pronto a invadere le vie e le piazze della Capitale in attesa dell’incontro con Papa Benedetto XVI mercoledì mattina all’udienza generale.

Lo scandalo della pedofilia che ha investito la Chiesa negli ultimi mesi portando alla luce i numerosi casi in Europa, America e Australia che proprio i più giovani hanno coinvolto, non sembra lambire l’iniziativa che ha raccolto adesioni da 17 nazioni europee, Germania in testa con più di 45 mila partecipanti. «Questo del pellegrinaggio a Roma vuole essere un momento di festa. Ciò non significa chiudere gli occhi di fronte al problema degli abusi, ma siamo qui innanzitutto per celebrare un momento di gioia», ha spiegato Peter Hahnen, vice presidente del Cim, Coetus Internationalis ministrantium, l’associazione dei responsabili che operano per i ministranti in Europa, promotrice dell’evento che si tiene ogni cinque anni. Del resto, ha aggiunto presentando l’iniziativa questa mattina alla Radio Vaticana, «nessuno di coloro che si sono iscritti al pellegrinaggio ha poi disdetto la prenotazione come invece tante volte avviene. Inoltre, prima di partire, abbiamo avuto dei colloqui con molti dei genitori dei ministranti che si sono messi in viaggio per Roma, li abbiamo rassicurati e abbiamo ricevuto la loro fiducia». Mons. Martin Gaechter, vescovo ausiliare di Basilea e presidente del Cim, ha voluto raccontare la sua esperienza.

«Basilea – ha affermato – è la più grande diocesi svizzera con oltre un milione di cattolici e da quando io sono vescovo, cioè da 23 anni, sono venuto a conoscenza di un solo caso di abuso su minore. Negli ultimi tempi inoltre – ha aggiunto – abbiamo lanciato appelli affinchè chi fosse a conoscenza o fosse stato vittima di violenze sessuali si facesse avanti. Bene, le persone che sono venute da noi ci hanno riferito di episodi di 30 o anche 50 anni fa». Pur non sottovalutando la gravità del problema, il presule svizzero ha così voluto mettere in luce che quello della pedofilia «è più un problema del passato che dell’oggi». «La prova – ha aggiunto – è proprio la partecipazione sempre più numerosa» dei giovani all’appuntamento di Roma«. In effetti, quello che si sparpaglierà per le vie della capitale raccogliendosi poi in una veglia di preghiera domani sera in piazza San Pietro al motto di »Bere alla vera fonte«, è un piccolo esercito. Oltre ai tedeschi, i più numerosi, ci saranno un migliaio di ministranti italiani e poi chierichetti e chierichette dalla Polonia, dalla Svizzera, dalla Romania, dalla Slovacchia, dall’Ungheria passando per il Belgio, la Francia, il Portogallo e l’Albania. L’appuntamento clou del programma è per il giorno seguente con l’udienza generale di Benedetto XVI sempre in San Pietro, piazza che i giovani pellegrini cominceranno ad affollare già dalle prime ore del mattino. Qui, in attesa del Pontefice in arrivo da Castelgandolfo, intoneranno canti spirituali e reciteranno testimonianze attorno alla statua di San Tarcisio, patrono dei ministranti, una speciale scultura alta 5 metri e pesante 4 tonnellate realizzata dall’artista svizzero Bernhard Lang, che dopo aver »soggiornato« per due giorni sulla piazza antistante la basilica troverà definitiva collocazione presso le catacombe di San Callisto dove si ritiene sia sepolto il martire Tarcisio.