OMICIDIO TARANTINO, ASSASSINO: MI HA RIFIUTATO E HO PERSO TESTA

10/07/2010 di

Un incontro casuale in piazza Venezia alcuni mesi fa, poi alcuni lavoretti per lei. Da allora lui si era invaghito, al punto da non resisterle e tentare quella sera un approccio. Lei lo ha respinto e per questo è stata strangolata. È il racconto, tra le lacrime, di Leopoldo Ferrucci, l’autotrasportatore di 42 anni che alla fine ha confessato, tra le lacrime, l’omicidio di Anna Maria Tarantino, la bancaria pubblicista e collaboratrice de il Tempo, il cui corpo è stato abbandonato domenica scorsa dal suo assassino a Riano, in provincia di Roma.


«Non l’ho uccisa io». Era la frase che Ferrucci ripeteva in lacrime agli inquirenti. Poi è crollato e in un pianto liberatorio ha ammesso: «Ho perso la testa, avevo avuto un diverbio con lei, mi aveva respinto». L’amava e non poteva averla. Lui è un autotrasportatore originario di Roma ma residente a Capena, un uomo robusto e non molto alto, con un precedente per furto, ma fino ad allora non un criminale. Una persona semplice, separato ma con una figlia e una compagna. Dice di aver conosciuto qualche mese fa Anna Maria in piazza Venezia, mentre stava lavorando. La aiutava nel trasporto di mobili per l’arredamento di un appartamento all’Eur che lei doveva affittare. Ma si è innamorato e ha frainteso le intenzioni di lei. Tra loro non poteva esserci nessuna storia. Domenica scorsa Ferrucci si era offerto di accompagnarla con la sua Fiat Doblò all’Ikea per caricare alcuni mobili, visto che l’auto di lei non funzionava. Ma non sono mai arrivati a destinazione. Lei è salita intorno alle 18. E dopo un’ora era morta, il suo cadavere lasciato in terra in aperta campagna. Il corpo di Anna Maria Tarantino è stato ritrovato il giorno dopo. Ferrucci aveva provato a sedurla. Ma dopo il no di lei alle sue avances lui l’ha presa a pugni e a calci nell’auto. Si è fermato davanti a un terreno e ha continuato a picchiarla selvaggiamente, poi l’ha strangolata ed è scappato portando via la borsetta, il cellulare e alcuni oggetti personali. A trovarla, il giorno seguente, era stato un passante a cavallo che ha avvisato i carabinieri. Gli inquirenti sono risaliti alla Tarantino da una sua scarpa che sotto aveva ancora l’etichetta del negozio ed era stata acquistata il giorno stesso del suo assassinio. L’autopsia verificherà anche la tentata violenza sessuale, visto che la donna aveva anche i pantaloni leggermente abbassati. Nell’abitazione dell’uomo sono stati trovati anche dei quadri, tra cui una natura morta e un paesaggio, che potrebbero essere quelli risultati mancanti in casa di Anna Maria. L’assassino potrebbe essere salito a casa della vittima dopo l’omicidio portando via un orologio e quei due quadri.