SPUNTA TASSA 10 EURO PER SOGGIORNO NEGLI ALBERGHI A ROMA

26/05/2010 di

Per agevolare il rientro dei debiti di Roma Capitale sarà possibile introdurre una tassa di 10 euro per chi soggiorna in alberghi romani, ma è prevista anche la possibilità di aumentare del 4 per mille dell’Ici, un balzello di 1 euro per gli imbarchi dagli aeroporti della capitale, un incremento dell’addizionale comunale Irpef e dell’accisa sulle bollette elettriche.

Le novità, previste dalla bozza della manovra approvata in Consiglio dei Ministri, sono inserite nelle norme su Roma Capitale che prevedono anche 200 milioni di fondi per il «concorso al sostegno degli oneri derivanti dall’attuazione del piano di rientro», un importo che già nei giorni scorsi aveva visto il sindaco Alemanno scendere in campo per ottenere più risorse, facendo salire l’importo 500 milioni. Gli aggravi non scattano automaticamente con il decreto, ma sono solo una facoltà prevista. Ma la proposta ha comunque fatto sobbalzare sulla sedia gli operatori turistici del comparto ricettivo, soprattutto quel Bernabò Bocca da anni presidente e leader di Federalberghi, organizzazione che al momento rappresenta oltre il 90% del sistema alberghiero italiano. A Bocca non è interessato sapere che si tratta soltanto di un’ipotesi messa in cantiere dal Governo per aiutare la Capitale a uscire dalla sua grossa mole di debiti, e l’ha bollata come «assurda». A fare il pompiere ha pensato il primo cittadino Gianni Alemanno, che ha parlato di «notizie imprecise e destituite di fondamento». L’idea di un contributo di soggiorno – peraltro non nuova, visto che era stata ventilata anche in maniera diversa già a settembre dell’anno scorso – nella bozza della manovra del Governo dovrà essere applicata su quelle «strutture ricettive di Roma fino all’importo massimo di 10 euro per notte per soggiorno», il tutto commisurato alle ‘stellè assegnate all’albergo. Prospettiva che è sembrata decisamente funerea a Bernabò Bocca, il quale a stretto giro ha replicato spiegando che «è incredibile che anzichè penalizzare quelli che visitano Roma di passaggio, senza lasciare alcuna ricchezza, finiscano nel mirino i turisti che invece arricchiscono la città soggiornando negli alberghi». Sulla stessa linea anche il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli: «è un clamoroso autogol economico», ha spiegato, «si tratta di un’idea altamente diseconomica con delle pesanti ricadute», tra cui «migliaia di lavoratori in cassa integrazione e aziende che chiuderanno a Roma, fuori dal circuito turistico internazionale».