COLDIRETTI LAZIO: AGRICOLTURA NON È MERCE DI SCAMBIO

12/05/2010 di

L’agricoltura «non è merce di scambio e non può subire i tempi della politica». Così il presidente di Coldiretti Lazio Massimo Gargano lancia l’allarme sul «grave danno che potrebbe essere arrecato al settore primario del Lazio se vi saranno ritardi nell’assunzione di responsabilità per alcune modalità della politica che non sono compatibili con le scadenze dettate dall’Unione Europea. Il vero rischio è il disimpegno automatico delle risorse messe a disposizione dalla Ue se non saranno raggiunti gli obiettivi di spesa del Programma di sviluppo rurale entro il 31 dicembre».


Proprio per questo Coldiretti Lazio, riferisce il direttore Aldo Mattia, ha gIà avviato con l’assessore regionale all’Agricoltura Francesco Battistoni «un confronto virtuoso e serrato sui temi di grande attualità dello sviluppo dell’agricoltura laziale di qualità per sostenere ed agevolare l’efficienza delle imprese agricole, renderle più competitive, migliorare le filiere di prodotto e le loro infrastrutture».

Secondo l’ultimo bollettino del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali il Lazio ha raggiunto appena il 9,90% degli obiettivi di spesa complessiva dall’inizio del periodo di programmazione, ma deve ancora spendere circa 63 milioni di euro di cui oltre 28 milioni di Euro del solo Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr).

«Al presidente Renata Polverini – conclude Gargano – chiedo un forte e personale impegno nel sostenere questo assessore con il quale è già stata definita una scaletta di priorità per riaccendere il motore dell’economia del territorio rurale del Lazio. Ogni ritardo della politica – ha poi aggiunto Gargano – potrebbe allontanare gli obiettivi da raggiungere e rendere meno competitive il sistema delle imprese agricole laziali sui mercati di tutto il mondo».