Nel Lazio record di piccoli e medi editori
«Il Lazio, con 180 piccoli e medi editori, è la regione in cui si concentra la maggior parte degli operatori del settore. Le dimensioni dell’azienda in questo comparto sono importanti: nove su dieci rientrano nella categoria medi-piccoli, solo uno in quella dei grandi. Ma sono proprio questi ultimi a comandare il mercato». Sono alcune delle riflessioni emerse nel corso dell’incontro di Cna Piccola Editoria che si è svolta oggi alla Casa delle Imprese Cna di Garbatella.
«All’incontro erano presenti circa 50 editori e 30 librerie indipendenti tra le più importanti di Roma – riferisce una nota della Cna -. Punto primo: le problematiche che affrontano i piccoli e medi editori sono diverse da quelle dei grandi. La ragione principale sta nel fatto che i piccoli non possono avere la forza di un editore che oltre a questo settore ha importanti business, magari nell’immobiliare, o vanta grandi investimenti sui mercati esteri. E poi: i grandi editori puntano sui numeri e non sulla qualità dei titoli, come fanno i piccoli».
«Oggi fare i libri non rende – dichiara Emiliano Guerra, portavoce dell’associazione -. I piccoli editori lo fanno per passione, e sperano che un giorno questa passione possa trasformarsi in lavoro. Oggi quello che è importante fare è allearsi con i librai, con le piccole librerie indipendenti. Noi scontiamo il calo delle vendite come loro. Le librerie in Italia sono 5.600 oggi, nel ’95 erano 12 mila, solo a Roma nell’ultimo anno ne hanno chiuse 10, storiche. Le librerie di riferimento delle classifiche di vendita sono 616, di queste il 30% sono indipendenti. Insieme possiamo fare la differenza».