25 aprile, manifestazione a Roma. M5S assente

26/04/2013 di

Migliaia di persone al corteo dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi), il presidente della Repubblica al Museo della Liberazione di via Tasso, ma anche dure polemiche sull’assenza del candidato sindaco di M5S. È passato così il 25 aprile a Roma, città medaglia d’oro della Resistenza.

La manifestazione principale è andata dall’Arco di Costantino, vicino al Colosseo, a Porta San Paolo, dove si svolse uno degli scontri armati simbolo contro gli occupanti nazisti. Diecimila i partecipanti al corteo, secondo l’Anpi (Associazione nazionale partigiani), «il doppio dell’anno scorso», ha detto il presidente romano Vito Francesco Polcaro. Hanno partecipato tra gli altri il candidato sindaco Alfio Marchini – «è la mia storia, la storia della mia famiglia», ha detto – e l’ex candidato premier di Rivoluzione civile Antonio Ingroia. Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha deposto una corona d’alloro a Porta San Paolo e ha detto che bisogna «fare in modo che questi valori guidino la vita del Paese tutti i giorni dell’anno».

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha accolto Giorgio Napolitano a via Tasso assieme a Zingaretti, ma non è andato al corteo dell’Anpi, a cui peraltro non era stato invitato. «Per evitare di creare incidenti», ha spiegato, definendo «ripetitive e stucchevoli» le polemiche sul 25 aprile, «celebrazione di tutti gli italiani che credono nella Costituzione».

«Auspico che Roma sia liberata dal fascismo, dalle troppe aggressioni neofasciste che si susseguono, dall’affissione di manifesti che sono una vistosa apologia del fascismo – ha però detto Polcaro dell’Anpi – e auspico che questa città abbia una giunta che badi ai problemi dei cittadini e non a difendere interessi particolari». Il candidato a sindaco del centrosinistra Ignazio Marino ha partecipato alla commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine e attaccato duramente il rivale del Movimento 5 Stelle Marcello De Vito, che ieri aveva definito «una commedia» il modo in cui i partiti celebrano la festa. «È un insulto alle tante persone che sono morte», ha detto Marino, aggiungendo che «chi ha responsabilità nella vita sociale di questo paese deve tener conto di queste date simboliche».

Ancora più duro Polcaro, che su M5S ha citato Antonio Gramsci, il quale ricordava come il fascismo fosse nato come «antipartito». De Vito come annunciato non ha preso parte al corteo Anpi, ma è andato a La Storta, periferia Nord, per commemorare un eccidio compiuto dai nazisti nel 1944 «in cui morì anche l’ex parlamentare Bruno Buozzi», sindacalista socialista. Un evento previsto da giorni, ha precisato. «Il 25 aprile non è una festa di nessuno, nè di destra nè di sinistra, è una festa di tutti», ha detto il candidato sindaco M5S su Sky Tg 24.

In mattinata l’organizzazione di estrema destra Milizia aveva rivendicato con una telefonata all’ANSA di aver coperto la scritta ‘Lode ai partigianì su un muro del quartiere San Lorenzo. Infine, nella giornata c’è stata anche la lettera con cui il governatore Zingaretti ha spiegato ai cittadini di Affile (Roma) la sospensione del finanziamento utilizzato dal sindaco della cittadina per costruire un mausoleo al gerarca fascista Rodolfo Graziani. «Ha violato i patti, doveva essere dedicato al Milite Ignoto», ha affermato Zingaretti. Ad Affile si è svolta una manifestazione contro il sacrario per Graziani. L’Anpi Lazio ha chiesto che venga abbattuto.