Elezioni, Tar ammette lista Amnistia Giustizia e Libertà

01/02/2013 di

Riprende la corsa dei Radicali alle regionali del Lazio. Il Tar del Lazio, accogliendone il ricorso, ha deciso che la lista Amnistia Giustizia e Libertà parteciperà alle prossime elezioni con il candidato governatore Giuseppe Rossodivita. La lista era stata esclusa per eccesso di donne nel listino (la norma prevede pari rappresentanza dei sessi), e ora Rossodivita esulta: «Non abbiamo vinto solo noi, ha vinto la democrazia, le donne e quelle leggi introdotte nell’ordinamento per garantire la presenza delle donne nelle istituzioni».

Nel ricorso, presentato due giorni fa dai Radicali, si contestava sia il provvedimento con il quale il 27 gennaio l’Ufficio elettorale centrale della Corte d’appello di Roma aveva escluso il ‘listinò di Rossodivita, sia la decisione successiva dell’Ufficio Centrale elettorale Regionale di respingere la richiesta di riammissione. La non ammissione era stata motivata con il mancato rispetto del principio della pari rappresentanza dei sessi nella composizione della lista e non era servito a far cambiare idea all’Ufficio elettorale la rinuncia alla candidatura di una delle donne presenti in lista: il ‘cambio in corsà era stato considerato tardivo e inutile. Ed è stato proprio questo il punto considerato «viziato» oggi dal Tar «laddove non ha ammesso la rinuncia della candidata» che pure era stata annunciata.

Diversi artisti, da Claudio Santamaria a Paolo Calabresi, da Cinzia Mascoli ad Alberto Molinari, si erano spesi a sostegno della riammissione della lista Amnistia Giustizia Libertà.

Intanto sul fronte degli altri candidati governatori, il leader de La Destra Francesco Storace ha incontrato gli industriali di Unindustria promettendo che la priorità, qualora fosse eletto, sarà »la questione fiscale che si affronta abbattendo il muro del commissariamento della sanità«. Nella stessa giornata Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra, ha visto i commercianti di Confcommercio, sostenendo che »bisogna andare a colpire gli sprechi nella macchina regionale per pagare a 90 giorni i fornitori«