Ragazzo suicida a 15 anni, l’ira sul web
«Sei gay».Uno sfottò tra i banchi di scuola che rimbalza in rete e finisce su Facebook. Una presa in giro ‘virtualè, che nell’era dei social network può diventare insostenibile. E, come accusa il web, spingere una persona fragile a suicidarsi. Il popolo di internet non perdona chi ha deriso on-line il 15enne che martedì sera si è tolto la vita a Roma. Non perdona chi ha creato un falso profilo con il nome storpiato del ragazzo, simile per assonanza ma declinato al femminile. Non perdona chi ha pubblicato una sua foto che lo ritrae in classe tra i banchi, con il rossetto sulle labbra e una sciarpa lilla come copricapo.
La rete diventa la gogna dei cyberbulli, come lo fu per Amanda Todd, la ragazza canadese che, dopo anni di persecuzioni sul web – uno stalker minacciava di pubblicare una sua foto a seno nudo – si suicidò. Ora quel falso profilo si riempie di minuto in minuto della rabbia dei compagni, degli amici e dei tanti utenti di Facebook: «La pagherete spero in qualche modo. L’ignoranza che regna nelle vostre teste ha ucciso un ragazzino di 15 anni e voi ne siete colpevoli al 99%» scrivono in molti. «Non ho parole…spero che ora siete contenti, bastardi pezzi di m…», «Fate schifo! Vergognatevi, siete da arrestare tutti», «Assassini, spero moriate!», si legge scorrendo la bacheca ormai diventata un susseguirsi di insulti. «Dov’è quel bullo che modificava le tue foto ora? spero che il rimorso durerà a lungo» chiedono alcuni utenti. E ancora: «Avete ucciso una persona, non fisicamente, ma emotivamente», «Siete più bigotti di ogni adulto, siete voi che lo avete ucciso», «Siete degli squallidi e assassini. Complimenti! Avete raggiunto il vostro scopo». Ma la rabbia non è solo per chi lo prendeva in giro su Facebook. C’è chi da la colpa anche ai professori: «la mia rabbia va anche verso la sua professoressa. Come si è permessa di richiamare un ragazzo con le unghia smaltate?»
Alcuni chiedono l’intervento della Polizia postale: «Spero riesca ad arrivare ai vostri indirizzi – scrive un utente – e che parta una denuncia che vi rovini la vita per sempre». E qualcuno li vede già al tavolo degli imputati in tribunale: «In bocca al lupo ai vostri avvocati. Spero possano perdere la lingua prima dell’udienza. Imbecilli». Mentre un altro grida la sua rabbia in stampatello: «Luridi pezzi di m… spero tanto vi condannino per istigazione al suicidio». Ma su questo, nonostante i giudici ‘virtualì sembrano essere tutti d’accordo nell’additare i colpevoli, dovrà decidere la Procura che ha già aperto un fascicolo sulla vicenda. Non solo rabbia però arriva dal web. È infatti un grande abbraccio ‘virtualè quello che sta stringendo il 15enne suicida. Tanti gli amici su Facebook che, come in una gara di solidarietà, hanno cambiato la loro immagine del profilo con una foto del ragazzo che si è tolto la vita. Tantissimi i pollici in su, segno del ‘Mi piacè, che ogni minuto compaiono sotto alcune istantanee. Sul profilo del ragazzo a campeggiare nell’immagine di copertina è una sua foto che lo ritrae, insieme ad un gruppo di amici al mare, mentre è in barca a vela. Poi, scorrendo tra gli album, altre istantanee di vita vissuta, tra sorrisi spensierati che celavano bene un tormento interiore.