Amianto, con questo ritmo bonifica tra 85 anni

21/11/2012 di

«A questo ritmo la bonifica dall’amianto nel Paese si concluderà entro 85 anni e ciò è inaccettabile». Lo ha denunciato Edoardo Bai, Isde Italia, intervenendo oggi a Roma all’incontro «Liberi dall’amianto» promosso da associazioni di vittime, ex esposti e ambientalisti. L’amianto non solo non è stato debellato, aggiunge Bai, ma «lo si continua a immettere nel Paese, con qualche centinaio di cave estrattive» di rocce contenenti la fibra «killer», come le pietre verdi e le ofioliti.

Vietate dalla legge 257/92, ricorda Bai, le attività estrattive di fatto sono state riaperte con un decreto ministeriale del ’96 che consente di estrarre materiali con concentrazioni di amianto che «può arrivare perfino al 10%». Purtroppo, ha rilevato Fabio Paterniti (‘Cave all’amianto NO Graziè) «c’è ancora la prevalenza dell’interesse economico su quello della salute».

Senza contare la produzione di amianto nel mondo. «Se ne producono ancora 2,5 milioni di tonnellate – ha detto Morando Soffritti, Fondazioni Ramazzini di Bologna -, in particolare tre grossi produttori che non l’hanno ancora messo al bando sono Russia, Cina e Canada». Per Soffritti andrebbero implementati anche studi «sui prodotti che derivano dallo smaltimento dell’amianto e sugli stessi sostituti, come la lana di vetro, che secondo nostri studi hanno mostrato dei livelli di induzione del mesotelioma appena più bassi dell’amianto stesso».