Dalla Regione 1,4 milioni per le spese degli asili

15/06/2012 di

In arrivo dalla Giunta Polverini 1,4 milioni destinati alle famiglie a basso reddito con a carico figli tra zero e tre anni, rimaste escluse dalle liste degli asili nido pubblici. Le risorse saranno erogate sotto forma di rimborso delle spese sostenute per l’iscrizione in strutture private o servizi alternativi, di cui saranno beneficiari i cittadini di 20 Comuni del Lazio che hanno registrato maggiori criticità, tra cui Roma.

Il provvedimento si rivolge alle famiglie con un Isee uguale o inferiore a 35 mila euro l’anno che per l’anno educativo
2012/2013 hanno sostenuto spese di un asilo nido privato o di un servizio alternativo autorizzato per la cura dei bimbi di età compresa fra i zero e i tre anni. Il contributo sarà erogato dal Comune di appartenenza in relazione alle spese effettivamente sostenute, per un massimo di 150 euro mensili e di 1.650 euro per l’intero anno educativo.

Oltre al Comune di Roma, il provvedimento interessa i Comuni di Alatri, Albano, Anzio, Aprilia, Ardea, Cerveteri, Cisterna, Civitavecchia, Fondi, Fonte Nuova, Formia, Ladispoli, Latina, Marino, Monterotondo, Nettuno, Pomezia, Velletri, Tivoli.

«I numeri delle liste di attesa – afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali e Famiglia Aldo Forte – dicono chiaramente che la costruzione di nuovi nidi non può più essere la sola risposta. Bisogna investire in servizi e in strategie alternative. Per quanto riguarda i servizi, noi lo stiamo facendo con le ‘tagesmutter’ – aggiunge – estendendo il servizio a tutto il Lazio con un investimento di 6 milioni di euro. Formeremo 400 nuove ‘tagesmutter’ che si prenderanno cura di circa 1.500 bambini, quelli che di fatto rimangono esclusi dagli asili nido. Sul versante delle strategie, – prosegue – bisogna accelerare sull’applicazione nei Comuni della nuova normativa regionale come avviene in tante regioni virtuose d’Italia. Una risposta immediata e a costo zero che solo su Roma permetterebbe a circa 800-900 bambini in più di poter andare all’asilo nido. Nel Lazio parliamo di altri 4 mila bambini».