Più libri più liberi, gli organizzatori: “Traditi dalla Regione”

22/11/2011 di

«Ci sentiamo traditi da chi dovrebbe farsi vanto del successo di pubblico, di immagine e culturale di una manifestazione come Più libri più liberi, giunta alla sua decima edizione», afferma Marco Polillo, direttore generale dell’Aie, alla conferenza stampa di presentazione della Fiera della piccola e media editoria (Roma, Palazzo dei Congressi, 7-11 dicembre).

L’allusione èall’assenza di rappresentanti della Regione Lazio, di cui è in forse il contributo, accanto al Comune (oggi l’assessore Dino Gasperini ha confermato in extremis il finanziamento e proposto l’apertura di un tavolo istituzionale di confronto) e la Provincia, che non è mai venuta meno al suo impegno. Cinque giorni di apertura, 411 editori presenti, 300 appuntamenti culturali con la partecipazione di numerosissimi grandi personaggi nazionali e internazionali (da Amelie Nothomb a Andrea Camilleri) e i visitatori che, dai 30 mila della prima edizione, sono diventati 57 mila nell’ultima, con un aumento nell’acquisto di libri del 125%. Una manifestazione come questa, che tra ingressi, affitto spazi e contributo Aie copre i propri costi (circa un milione trecentomila euro) quasi al 50%, «può sopravvivere solo grazie ai contributi pubblici che arrivano da Ministero beni Culturali, Camera di Commercio e i tre enti locali – ha sottolineato Polillo – Ora pensiamo a aprire e battere tutti i record delle edizioni precedenti, poi si deciderà, subito, cosa accadrà e si farà nel 2012, nel caso, con dolore, ma inevitabilmente», alludendo a una chiusura o a un trasferimento (Milano, negli anni scorsi, si era fatta avanti per avere questa Fiera).

Il direttore Aie ha lamentato i contributi della Regione, i più ingenti tra tutti (oltre ducentomila euro), prima confermati, poi disdetti pochi giorni fa, con conseguenti «lettere che non hanno avuto risposta, nemmeno per educazione» e oggi una lettera di uno dei due assessorati che contribuivano al finanziamento, quello per le Attività produttive che conferma «partecipazione, adesione e sostegno», mentre tutto tace da parte di quello alla Cultura. «Insomma, siamo sospesi» a 15 giorni dall’apertura, «per colpa di un modo di gestire gli affari con decisioni un giorno per l’altro, inaccettabile sia nel privato, sia nel pubblico». Cecilia d’Elia, assessore alla cultura, da parte sua ha sottolineato come l’adesione della Provincia «avvenga con rinnovato impegno in un momento di crisi, in cui si ha più bisogno di manifestazioni come questa che portano con sè un’idea di futuro economico e culturale». Sulla vitalità della piccola e media editoria, che vale il 13,5% del fatturato del settore, anche se si registra, dal 2009, una piccola flessione nel numero di imprese che pubblicano tra gli 11 e i 50 titoli l’anno (-6,7%), hanno parlato Enrico Giacometti, presidente dell’associazione Aie piccoli e medi editori, Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro nazionale per il Libro e Fabio del Giudice, direttore di Più Libri Più Liberi, che ha illustrato il programma dettagliato della manifestazione.