Sale sul colonnato di San Pietro e brucia la Bibbia durante l’Angelus

24/10/2011 di

La cerimonia era andata avanti, tranquilla e solenne, fino quasi alla conclusione. Gli oltre 30 mila di Piazza San Pietro, giunti per la messa in cui Benedetto XVI proclamava i tre nuovi santi Guido Maria Conforti, Luigi Guanella e Bonifacia Rodriguez de Castro, avevano solo seguito la liturgia, pregato, applaudito le parole del Papa e la canonizzazione dei tre fondatori di ordini religiosi.

Finchè, poco prima di mezzogiorno, qualcuno ha notato che un uomo era salito sul cornicione del colonnato di destra: per oltre mezz’ora, anche durante l’Angelus, l’uomo, poi identificato come un rumeno con molti precedenti analoghi, di nome Iulian Jugarean, ha potuto avere il suo momento di protagonismo, lanciare proclami verso la folla (pare contro il terrorismo internazionale), persino bruciare le pagine di un libro con la copertina verde. Alla fine è stato convinto a risalire sulla balaustra e arrestato dalla Gendarmeria vaticana. L’episodio ha agitato non poco quella che doveva essere soltanto la solenne festa dei tre nuovi santi. E soprattutto solleva dubbi sul sistema di sicurezza in occasione di cerimonie papali. A lungo ci si è chiesto come l’uomo – stempiato ma con i capelli lunghi, vestito con camicia kakhi e pantaloni neri dai tasconi laterali, descritto dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi come «una persona squilibrata» – fosse potuto salire sulla sommità del colonnato, percorrerlo indisturbato, giungere fino alla Loggia delle Dame e sporsi sul cornicione all’esterno della balaustrata, in prossimità del sagrato della basilica, a poche decine di metri dal Papa.

«Vi è rimasto per più di mezz’ora, fino al termine della celebrazione – ha detto Lombardi -. Ha attirato l’attenzione su di sè e ha bruciato una Bibbia. Si tratta evidentemente di una persona squilibrata. Parlando con i responsabili della Gendarmeria vaticana e con un funzionario dell’ambasciata rumena, che erano accorsi, ha detto di avere dei messaggi da comunicare al mondo, in particolare per la lotta contro il terrorismo». Un’ipotesi su come Jugarean, che peraltro ha alle spalle episodi analoghi, anche a Bruxelles, sia salito sul colonnato è che possa aver utilizzato i ponteggi allestiti per i restauri. Sta di fatto che, a quanto si è appreso, sulla sommità l’uomo non avrebbe praticamente incontrato alcun filtro di sicurezza, solo una guardia svizzera che non ha potuto fare altro che avvertire la Gendarmeria. Quando il rumeno era già oltre la balaustra e sul cornicione della Loggia delle Dame e aveva cominciato a bruciare le pagine del libro, è accorso il capo della Gendarmeria Domenico Giani, che a lungo ha trattato con lui insieme ad un funzionario dell’Ambasciata di Romania presso la Santa Sede, finchè non lo ha convinto a desistere dall’iniziativa.

Identificato e arrestato, in serata Jugarean era ancora trattenuto presso la Gendarmeria vaticana. «Anche se indubbiamente mi ha fatto un grande effetto vederlo, ho avuto la percezione che fosse soltanto un atto di esibizionismo, e non ci fosse nulla in più di questo. Ora spetterà alla Gendarmeria vaticana capire esattamente quello che è successo», ha commentato dopo la cerimonia il sindaco di Roma Gianni Alemanno, presente in Piazza San Pietro nella delegazione ufficiale italiana insieme, tra gli altri, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Ad essere canonizzati oggi erano tre nuovi santi che, ha detto il Papa nell’omelia, «si sono lasciati trasformare dalla carità divina e ad essa hanno improntato l’intera loro esistenza», tanto da diventare «modello per tutti i credenti»: Guido Maria Conforti (1865-1931), che fu vescovo di Parma, fondatore dei Missionari saveriani, Luigi Guanella (1842-1915), sacerdote lombardo, fondatore dei Servi della carità e delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, e la suora spagnola Bonifacia Rodriguez De Castro (1837-1905), fondatrice delle Serve di San Giuseppe. «Ancora una volta l’Italia ha offerto alla Chiesa e al mondo testimoni del Vangelo – ha affermato poi Benedetto XVI all’Angelus -; rendiamone lode a Dio e preghiamo perchè in questa nazione la fede non cessi di rinnovarsi e di produrre buoni frutti».