Roma, filmano lo stupro di gruppo con il telefonino

19/08/2011 di

L’hanno torturata per una notte intera, picchiandola, abusando di lei e filmando tutto con i loro telefonini. Ma proprio da quelle immagini – dal contenuto «raccapricciante» -, gli agenti della Polfer di Roma sono riusciti a risalire ai quattro romeni che la notte di Ferragosto hanno sequestrato e violentato una donna bulgara di 40 anni, abbordata alla stazione Termini e portata a Riano, piccolo paese alle porte di Roma.

Era arrivata in Italia da appena un mese, probabilmente per sbarcare il lunario ma, come tante sue connazionali, era finita per fare la badante al centro di Roma. Un’esperienza che non l’aveva soddisfatta, tanto da decidere il rientro a casa dal marito. È il giorno di Ferragosto, la donna ritira il passaporto e si mette alla ricerca di un volo per la Bulgaria: impresa vana, dato il sovraffollamento del periodo di ferie. Nonostante tutto prepara il suo trolley e si dirige alla stazione Termini con la speranza di trovare un treno per il Nord. Sono da poco passate le 2 di notte e lo scalo è chiuso, così una guardia giurata le consiglia di attendere l’apertura della stazione accanto alle porte scorrevoli di piazza dei Cinquecento. È qui che viene avvicinata da quattro romeni che prima cominciano a farle delle avances e poi la costringono a seguirli in macchina: uno di loro le stringe il collo con un braccio trascinandola verso l’auto. Arrivati nell’appartamento di Riano, affittato regolarmente ad uno degli aguzzini e alla moglie (in quel momento fuori casa), cominciano a picchiarla e violentarla, costringendola anche a bere alcolici. La mortificano e la seviziano per tutta la notte, costringendola ad avere rapporti sessuali con tutti loro. Il tutto ripreso dai loro telefonini. «Si tratta di scene raccapriccianti», dicono gli investigatori che hanno visto le immagini, «l’hanno mortificata fisicamente e psicologicamente». Alle prime luci dell’alba la donna riesce a fuggire dall’appartamento e a chiedere aiuto in strada. Un passante la porta all’Ambasciata, dove racconta quanto accaduto. Nonostante la notte di terrore, la bulgara trova la freddezza di rubare il telefonino ad uno dei suoi aguzzini che si era addormentato, mentre gli altri erano usciti per andare a lavorare. Proprio grazie ai video registrati su quel cellulare e su un altro in possesso di uno degli arrestati, la Polfer è riuscita ad incastrare i quattro balordi, che dovranno rispondere di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e rapina.

«Vorrei ringraziare il Console facente funzioni – tiene a precisare il vicequestore aggiunto della polizia ferroviaria, Marco Napoli -, il quale ci ha aiutato con la lingua, dato che la donna non conosceva neanche una parola di italiano». Nonostante i problemi con la lingua, però, la bulgara era riuscita a mantenere i nervi saldi, appuntando ogni singolo spostamento su un foglio. Dettagli preziosi per il lavoro degli investigatori che hanno braccato i romeni, presto individuati in un bar di Riano. Al confronto visivo, la donna non ha avuto dubbi: erano loro ad averla seviziata. Ora tornerà a casa, appena trovato posto su un volo, e proverà a dimenticare quella terribile notte.