Parentopoli a Roma, carte e nomi in Procura

07/03/2011 di

Un elenco, tanti nomi, molti collegati a personalità politiche – di entrambi gli schieramenti – con accanto un punteggio «di cui ancora non sappiamo il significato» ma tutti già dipendenti per un certo periodo di Gemma, la società del Campidoglio che si occupava del condono edilizio, e i cui lavoratori, dopo la sua chiusura, sono stati riassorbiti da altre società, come Risorse per Roma. È solo una delle carte che domani il senatore Idv Stefano Pedica ha intenzione di portare alla Procura di Roma.

Un esposto per fare chiarezza su quello che potrebbe sembrare, per il parlamentare, un nuovo capitolo dei chiaroscuri tutti da verificare della gestione della cosa pubblica romana e di cui da domani si occuperà anche la magistratura. Dopo Parentopoli e Affittopoli, potrebbe esserci ancora tanto da scoprire. Si può, si chiede per esempio Pedica, intenzionato a interessare del caso anche il Parlamento, riassorbire in questo modo centinaia di lavoratori? E i 105 nomi dei lavoratori rimasti fuori dal riassorbimento, in gran parte legati a quelli dei politici? Tutto regolare per Risorse per Roma: «Abbiamo operato con trasparenza e rigore per salvaguardare i livelli occupazionali» scrive in una nota l’ad Roberto Diacetti ricostruendo l’assorbimento dei lavoratori del vecchio ente. C’è «una gara per individuare una società interinale che fornisca »nel rispetto della normativa« un totale di »101 lavoratori nell’ambito delle attività sul condono« privilegiando »le professionalità che abbiano già maturato specifica esperienza nella gestione delle pratiche di condono. Non c’è dunque nessun automatismo predeterminato nell’ assunzione dei 105 interinali della Gemma«.

Intanto, ribadisce la sua estraneità al caso l’assessore all’Urbanistica capitolino Marco Corsini: »Non ho mai chiesto assunzioni a nessuno, anzi: scrissi a Gemma chiedendo massima trasparenza«. »Fare luce« sulla vicenda è invece l’auspicio del senatore Pd Lucio D’Ubaldo, già assessore al Personale: »Spuntano tre nomi che avrei ‘sponsorizzatò. Compilando propri elenchi chiunque può attivare il discredito verso chi esercita funzioni pubbliche«. Insomma, Pedica fa bene a »ricercare la verità«, ma il tutto va accompagnato da »un supplemento di informazione« per non cadere »nelle sabbie mobili della confusione«. Il senatore Idv, però, sembra avere le idee chiare. Il dossier su Gemma per la Procura non sarà l’ultimo di questa »Tangentopoli del terzo millennio«, come la definisce. Ne arriveranno altri, nelle prossime settimane. Rai, Ater, Acea, Ama, Enasarco, le Ipab. Il coperchio, ne è certo, è stato solo spostato.