Studenti al freddo, termosifoni guasti al San Benedetto e al Marconi

10/01/2019 di

«Sono tanti gli studenti e le studentesse che al rientro dalle vacanze invernali ci continuano a segnalare in tutta la Regione casi di guasti o malfunzionamento degli impianti di riscaldamento. Si registrano nella maggior parte di queste temperature di gran lunga inferiori ai 18 gradi minimi stabiliti per Legge».

A scriverlo è la Rete degli studenti del Lazio. Martedì gli studenti del ITIS Fermi di Roma si sono rifiutati di entrare a scuola e lo stesso hanno fatto nella giornata di ieri al Tacito e lunedì al Ripetta. Così come al Cavour in cui continuano ad esserci guasti agli impianti e al Plinio Seniore dove ieri la dirigente scolastica ha fatto uscire prima gli alunni. Questa mattina invece si sono rifiutati di entrare dopo aver misurato le temperature nelle aule. Al Valente di Sora, al Severi di Frosinone e al Liceo di Ceccano si protesta anche per le generali condizioni degli edifici.

Non funzionano i riscaldamenti nell’edificio dell’istituto San Benedetto di Latina e al Marconi, le cui criticità sono state già segnalate da diversi mesi.

Nella provincia di Viterbo il liceo Ruffini ha da giorni una sede senza riscaldamenti e l’altra senza accesso all’acqua, al Farnese di Caprarola alcune classi hanno i caloriferi rotti e gli studenti si sono dovuti arrangiare portando delle stufe da casa.

«Sosteniamo e condividiamo le proteste di questi giorni, dove gli studenti si sono armati di termometri, giacconi e coperte per dare visibilità alla propria condizione. Riporteremo tempestivamente le segnalazioni alle amministrazioni provinciali, a cui chiederemo a stretto giro un incontro per verificare lo stato d’attuazione degli interventi di manutenzione. Anche quest’anno – afferma Dario Rapiti, Coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi del Lazio – non si è fatto abbastanza per il riscaldamento degli edifici scolastici. L’attenzione e il monitoraggio devono essere periodici e costanti, non ci si può rendere conto dei problemi solo all’ultimo. Quest’anno le criticità sono state limitate solo perché le temperature sono meno rigide rispetto agli inverni passati. Le ripercussioni causate dalle diffuse mancanze delle istituzioni sono, però, interamente a carico degli studenti e del personale scolastico».