Il delitto del Circeo nel libro di Albinati in corsa al premio Strega

Edoardo Albinati conquista alla grande il primo posto nella cinquina del Premio Strega 2016, scelta a casa Bellonci a Roma dove è venuto a votare anche il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini. Con 202 voti per il suo romanzo di 1.300 pagine La scuola cattolica (Rizzoli), Albinati supera L’uomo del futuro (Mondadori), 160 voti, che Eraldo Affinati ha dedicato a Don Milani a quasi 50 anni dalla morte, e Vittorio Sermonti con Se avessero (Garzanti), 156 voti.
Grande soddisfazione per La Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi che al suo primo Premio Strega è entrata in cinquina con Elena Stancanelli, unica donna tra i cinque con il suo ‘La femmina nudà, 102 voti, e per Giordano Meacci con ‘Il cinghiale che uccise Liberty Valancè (minimum fax), 138 voti, che ha impiegato molto tempo a scrivere. «Sono molto felice per la gioia che vedo intorno a me, per l’entusiasmo dell’editore, dei miei lettori, dei votanti, della mia fidanzata e dei miei figli» ha detto all’ANSA Albinati superfavorito fin dalla candidatura.
«Le donne che sono un pò escluse da questo libro, quasi tutto di maschi, reagiscono con più affetto e commozione» ha aggiunto Albinati che nel suo romanzo racconta la giovinezza, la religione, il sesso, la borghesia e l’innocenza perduta, con sullo sfondo il delitto del Circeo del ’75 e quello che è accaduto nel 2005, quando Angelo Izzo in libertà vigilata ha ammazzato altre due donne.
Adesso parte la corsa alla vittoria ma «sono molto zen» dice l’autore de ‘La scuola cattolicà. Radiosa, con occhiali colorati, Elisabetta Sgarbi in un’affollatissima Casa Bellonci dice: «è una grande emozione essere riusciti ad entrare in questa cinquina. È il nostro primo Premio Strega. Abbiamo un libro molto bello che è andato molto bene, anche all’estero molti editori lo hanno acquistato. E poi Elena è l’unica autrice in mezzo a tanti uomini. È un libro che farà parlare ma tutta la cinquina è di qualità. Il libro di Albinati è bellissimo».
La Stancanelli in abito nero con una spalla scoperta, che nel suo libro racconta il lato oscuro di ogni donna in una confessione spudorata alla sua amica, ha vissuto con grande partecipazione la cinquina e i giorni che la hanno preceduta: «sono dimagrita due chili in questi giorni. Non era così scontato. Uno partecipa per vincere, ora si vedrà». Sermonti, scrittore, attore, grande interprete di Dante, è più distaccato: «me lo aspettavo di entrare. È un libro a cui sono molto legato e questa edizione dello Strega ha un significato particolare». Meacci è frastornato ma ricorda una frase che gli disse tanti anni Attilio Bertolucci: «prendi quello che ti accade come una cosa quotidiana. E oggi mi tengo questa meraviglia». Affinati che torna allo Strega dopo 19 anni quando partecipò con ‘Campo del sanguè è disincantato e guarda da insegnate ai ragazzi: «mi fa piacere che un libro su Don Lorenzo Milani sia entrato nella cinquina. È un segno importante perché abbiamo bisogno di maestri come lui». Primo degli esclusi Antonio Moresco con ‘L’Addiò (Giunti), 94 voti. Su 460 aventi diritto al voto hanno espresso tre preferenze in 408, per una percentuale dell’88,69%. Quattro le schede nulle. Le schede cartacee sono state 76. A presiedere il seggio Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega 2015. Adesso parte la corsa verso la proclamazione del vincitore, l’8 luglio, che per la prima volta non sarà al Ninfeo di Villa Giulia ma all’Auditorium Parco della Musica di Roma e non di giovedì come da tradizione ma di venerdì per gli Europei di Calcio.
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