Prete pedofilo? L’avvocato: Faceva beneficenza

26/05/2015 di
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stazione-termini-roma-latina-6475d4w«Padre Placido andava alla stazione per fare beneficenza, non è un pedofilo. Le foto? Non sapeva fossero minorenni». A Radio Cusano Campus parla Sergio Ruperto, legale di Placido Greco, alias don Dino, prete accusato di prostituzione minorile e pedopornografia, arrestato nell’inchiesta sui minorenni che si vendevano alla stazione Termini di Roma. «Ci andava a cogliere il suo sacerdozio, per fare beneficenza e aiutare i barboni – ha detto l’avvocato di don Dino -. Per quanto riguarda le foto, ha sostenuto che la prima volta era andato da lui un ragazzino a pregarlo di fargli delle foto che gli servivano per partecipare a un film porno. Il ragazzo era minorenne, ma lui non lo sapeva. Ha detto che a quell’età, 17-18 anni, è complicato capire se uno è minorenne. Dopo è partito un passaparola tra i ragazzi e in tanti sono andati da lui a farsi fare queste foto».

A proposito della Bibbia a luci rosse che il sacerdote avrebbe scritto, l’avvocato ha risposto: «Non ha mai scritto una Bibbia, ha scritto alcune pagine a forma di romanzo. A luci rosse? Non lo so, scrivere era una sua passione. Ma il mio assistito nega fermamente di essere un pedofilo e sostiene di non aver mai avuto rapporti con minorenni dietro compenso». «Penso che gli arresti domiciliari possano essere sufficienti, non capisco l’applicazione di una misura così grave come la detenzione in carcere – ha detto ancora il legale -. Hanno trovato delle foto fatte con macchina digitale e altre immagini in una chiavetta usb. Immagini pedopornografiche va bene, ma questo non giustifica una misura così grave». «Se ha intenzione di scusarsi con la chiesa e con i cattolici visto il suo ruolo di sacerdote? – conclude Ruperto -. Per il momento non ne abbiamo parlato, magari poi approfondiremo anche questo».