Sanità, nel Lazio arrivano gli steward negli ospedali

21/03/2015 di

 Indossano un fratino bianco con scritto ‘sono qui per tè, hanno a disposizione un tablet connesso al sistema sanitario regionale e, con ogni probabilità, sono dotati anche di una grande dose di calma, pazienza e cortesia: sono i primi 24 ‘steward’ che da lunedì prenderanno servizio nei pronti soccorso di otto ospedali di Roma. Non sono nè medici nè infermieri ma dal lunedì al sabato saranno a disposizione dei pazienti e dei loro familiari per dare informazioni, assistenza e indicazioni. Per essere insomma «un volto amico» in un reparto d’ospedale, il Dea, che ci si augura di vedere e frequentare il meno possibile. A presentare la prima squadra di ‘assistenti di salà è stato questa mattina nella sede della giunta il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. «Per tanti anni a Roma e nel Lazio i pronti soccorso sono stati gli unici luoghi di cura – ha affermato il governatore – Noi stiamo costruendo attorno a essi una nuova rete territoriale, ma non li dimentichiamo». Per questo «aggiungiamo un elemento di umanizzazione nel rapporto tra persona malata e necessità di cura».

Gli steward sono già dipendenti regionali (della società Lazio Service), e hanno seguito un corso di formazione presso la Asl Roma B coronato da una settimana di stage ‘in prima lineà tra camici, pazienti e ambulanze. Da lunedì, tre per ospedale, saranno in azione al San Camillo, al Policlinico Umberto I, al Grassi di Ostia, a Tor Vergata, al Pertini, al San Giovanni, al Sant’Eugenio e al Sant’Andrea. Potranno gestire i rapporti con i pazienti, fornire informazioni su tutti i servizi di cure di prossimità (come le Case della Salute e gli Ambulatori di cure primarie), ma dovranno anche stilare un ‘diariò dove appuntare le criticità da riferire ai rispettivi direttori generali. «Sarete il front office della Regione – li ha salutati Zingaretti – È la prima volta che nel Lazio si introduce la figura dell’assistente del personale medico. Stiamo cambiando la sanità, è difficile ma manteniamo le promesse».

Non condivide lo stesso entusiasmo l’opposizione: per Antonello Aurigemma, capogruppo FI, «siamo all’assurdo: i pronti soccorso hanno bisogno di medici e infermieri, non di steward. È davvero preoccupante che Zingaretti non si renda conto della gravità della situazione: soltanto grazie alla grande professionalità del personale è possibile gestire l’emergenza». «Ci mancavano gli assistenti di sala – gli ha fatto eco il capogruppo Ncd Daniele Sabatini – Nessuna delle ricette di zingaretti ha funzionato, i pazienti potranno continuare a stare ore e ore sulle barelle, ma consolandosi con lo steward».