LAZIAL FRESCO, PROCESSO AL VIA

17/10/2007 di
Dal Sudamerica all’Italia, sulla
rotta spagnola e poi via nave fino alle coste della Sardegna e di lì
nel Lazio, verso la base operativa della “Lazial fresco”, al Mof.
Destinazione finale: il mercato romano e pontino, quello della droga.
Rifornito da una fitta rete di corrieri e venditori in grado di gestire
traffici per un volume d’affari di centinaia di migliaia di euro
l’anno.

 
Di quantità e prezzo si parlava al telefono, fino a poche ore
dall’ultimo blitz dei carabinieri che ha tirato le fila di quasi due
anni di indagini serrate, intercettazioni e pedinamenti. Alla fine del
periodo d’inchiesta la conta della droga sequestrata ammonterà a 121
chili, tra hashish e cocaina. Gli arresti, a maggio 2007, saranno
complessivamente 39, eseguiti tra la provincia di Latina, Roma e la
Spagna. Per tutti l’accusa, a vario titolo, è di traffico
internazionale, detenzione e spaccio di stupefacenti. E nel mirino
finiscono anche i D’Alterio, padre, figlio e nipote, insieme a
Costantino e Guerrino Di Silvio. Ieri in aula primo atto dell’udienza
preliminare.
 
Davanti al giudice Nicola Iansiti e al pm Giancarlo Ciani
sfilano i 39 indagati e una nutrita schiera di legali (fra i quali
Sandro Marcheselli, Gaetano Marino, Giulio Mastrobattista, Vincenzo
Macari, Oreste e Angelo Palmieri, Daniele Giordano, Leone Zeppieri),
pronti a contestare le intercettazioni telefoniche utilizzate e, per
alcuni casi, la competenza territoriale del tribunale di Latina.
Patteggia la pena a quattro anni e otto mesi Massimo Cucchiarelli,
residente a Terracina, e insieme a lui Tiziano Marchionne, detto Titto,
che sconterà tre anni, e Luigi Gallisai, di Nuoro, che ne sconterà
cinque. Chiedono invece il rito abbreviato Tiziana Mandatori, di
Pontinia, e Italo De Santis, di Fondi. In aula si tornerà il prossimo 9
novembre.
(Il Messaggero 17-10-2007)