LEGAMBIENTE SABAUDIA: “RIPRISTINARE IL PORTA A PORTA”

30/09/2007 di

Il Circolo Larus: “Finora la gestione è stata molto deludente. Ma si deve insistere”.

 
La soppressione del servizio di raccolta “porta a porta” ha definitivamente arrestato la propaganda ingannevole che le amministrazioni comunali avevano costruito in questi anni. Le “Bandiere Blu”, i “premi” assegnati dall’amministrazione provinciale e altri specchietti per le allodole non sono stati sufficienti a nascondere le carenze della gestione dei rifiuti.

Ora, però, bisogna ripartire da basi nuove. Sappiamo che non sarà semplice, ma invitiamo l’amministrazione comunale a mettersi in moto per riprendere in mano, insieme all’impresa Formula Ambiente, le redini di tutto il servizio di raccolta, e a non fare l’errore di accantonare il “porta a porta”. Al contrario, come hanno dimostrato numerosi casi di successo, esso deve essere il principale strumento di una gestione dei rifiuti efficiente, che aumenti sensibilmente la percentuale di rifiuto differenziato e che veda la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini. E’ noto, infatti, che un moderno servizio di raccolta differenziata non può prescindere dal contributo dei residenti, che devono essere informati in maniera tempestiva e capillare e devono essere incoraggiati dalla serietà del servizio.

In secondo luogo, una corretta attuazione del “porta a porta” ci porrebbe in linea con il piano di riordino predisposto dalla Regione Lazio a fine 2006. Nella sua relazione da Commissario per l’emergenza rifiuti, il presidente della Regione Piero Marrazzo avvertì che non c’era più tempo da perdere e che le Province e i comuni dovevano lavorare sodo per raggiungere, entro il 2007, gli obbiettivi minimi del decreto Ronchi 22/97; per poi allinearsi, al più presto, agli standard della gestione ordinaria, come già predisposto dalla stessa Regione nel 2003. Marrazzo affermava a chiare lettere che “il futuro della raccolta differenziata è la modalità domiciliare” all’interno di un sistema integrato “in cui si raggiunga la maggior separazione possibile a monte delle diverse tipologie di rifiuti”, tale da essere pronto a indirizzare la maggiore quantità possibile di rifiuto trattato negli impianti di smaltimento.

Inoltre, nell’ottobre del 2006, con la delibera n°624, la Regione stanziò a favore della Provincia di Latina 1.173.615 euro, da impiegare nei Piani di intervento provinciali finalizzati alla realizzazione di un sistema di raccolta differenziata degna di un territorio che voglia uscire dall’emergenza. Dato lo stato in cui versa il nostro servizio, ci chiediamo: a che punto si trova Sabaudia nell’attuazione dei suddetti programmi? E come sono stati impiegati nel nostro comune i soldi stanziati?

Tra l’altro, leggendo l’allegato A della delibera n° 624, si scopre che il comune di Sabaudia, la “città nel Parco del Circeo”, con tutti i problemi che ha, non ha nemmeno presentato la domanda per l’assegnazione di ulteriori fondi per acquistare infrastrutture per la raccolta differenziata.

Considerata questa eredità imbarazzante, l’amministrazione comunale deve impegnarsi per recuperare terreno e non può permettersi di fare passi indietro con la soppressione del “porta a porta”. La sfida consiste nel migliorare il servizio della raccolta differenziata e non nel sopprimerlo o comprometterlo.


Il direttivo del Circolo Larus Legambiente di Sabaudia