Fazzone a Zingaretti: basta tagli all’ospedale di Fondi

30/01/2014 di
claudio-fazzone-latina-578274334

«La sanità non è un lusso ma un bene prezioso che va garantito. Per questa ragione, preso atto dello stato di emergenza in cui versano il Presidio ospedaliero Centro e l’Ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, ho scritto una lettera al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, affinchè anche in veste di Commissario ad acta per la Sanità del Lazio, convochi in tempi brevi una riunione alla mia presenza e di tutti i Sindaci del Comprensorio di Fondi al fine di analizzare la situazione e mettere a punto tutte le azioni necessarie a non penalizzare ulteriormente la Sanità nel Presidio Centro e a garantire la valorizzazione delle eccellenze che la rappresentano, come l’Ospedale ‘San Giovanni di Diò di Fondi». Così in una nota il senatore Claudio Fazzone.

«Con i tagli drastici di questi anni siamo arrivati a una situazione oltre la quale non è possibile andare. Il rischio concreto è di ridurre al collasso l’intero sistema che già oggi si resiste solo grazie all’impegno e alla dedizione di medici, infermieri e tecnici che lavorano in condizioni di grave disagio – aggiunge – C’è molto lavoro da fare sul versante della riorganizzazione, della lotta agli sprechi e alle inefficienze. C’è da riequilibrare il rapporto tra ospedali e medici sul territorio ma soprattutto c’è l’esigenza di tutelare e valorizzare le eccellenze che abbiamo a disposizione non depauperando un patrimonio a servizio dei nostri cittadini. Da mesi, a causa del sottodimensionamento dell’organico e della mancanza di risposte da parte della Regione Lazio, reparti di eccellenza come Ginecologia, Ostetricia, la UOC di Assistenza Neonatale e Pediatrica e il Laboratorio analisi dell’Ospedale ‘San Giovanni di Diò sono a rischio chiusura. L’Ospedale San Giovanni di Dio di Fondi rappresenta un punto di riferimento per tutto il comprensorio, solo nel 2013 presso la struttura sono stati effettuati circa 1000 parti e circa 1000 interventi chirurgici il tutto con un numero di medici, infermieri e tecnici limitato rispetto alla portata dell’utenza. E proprio facendo leva sulla dedizione e sulla professionalità del personale impiegato è stato possibile, come dimostrano le risultanze dei monitoraggi effettuati dalla Asl di competenza, garantire servizi altamente qualitativi ed efficienti e far fronte a quelle carenze che sono diventate insostenibili perché la buona sanità non può reggersi solo sullo spirito di sacrificio degli operatori. Ad una situazione già gravissima si è aggiunta l’inaspettata decisione di trasferire con effetto immediato in altri ospedali della provincia due medici del reparto di Chirurgia della struttura di Fondi inficiandone l’operatività. Tutti atti che stanno di fatto privando i nostri concittadini di un servizio efficiente. Tutti atti che stanno minando il diritto alla salute di una intera comunità. Tutti atti che ledono la certezza che un servizio non è una produzione di beni ma di bene. Perché un servizio pubblico d’eccellenza, come quello offerto dalle strutture del Presidio Centro, deve essere di tutti e tutti abbiamo il dovere di salvaguardarlo dimostrando che i tagli lineari e indiscriminati possano essere sostituiti da una nuova Sanità capillare, flessibile e rispondente alle esigenze delle comunità che rappresentiamo. La Asl della provincia di Latina inoltre ha dimostrato in questi anni di essere in grado di superare il gap economico, è riuscita in brevissimo tempo e in controtendenza rispetto ad altre realtà, a riportare i bilanci in attivo mantenendo i parametri dei servizi altamente qualitativi. Il nostro compito, come istituzioni, era e resta oggi più che mai quello di attuare una riforma del sistema sanità che esuli da semplici logiche numeriche e sia garante di un miglioramento della qualità delle prestazioni, di valorizzazione delle eccellenze, di gestione dell’emergenza, della sicurezza dei cittadini».