In 106 di corsa sulla Torre Pontina, vincono marito e moglie

12/01/2014 di
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Il risultato della prima edizione di Latina Vertical Sprint è andato al di là di ogni più rosea previsione finendo con premiare il certosino lavoro di “Maione Store”, Latina Runners e Latina Grandi Eventi. Morale della favola decisamente a lieto fine: la Torre Pontina è stata domata. Da tutti, uomini e donne. Dai favoriti, gli atleti veri presenti ieri mattina in via Eufente e dagli amatori pronti a sfidare anche l’impossibile pur di arrivare in cima. E ce l’hanno fatta tutti. Per un totale di 106 persone.

E così, da Dario Fracassi che ha vinto la prova maschile a sua moglie, Cristina Bonacina, che ha trionfato tra le donne il passo è stato breve. Una questione di partenze con le donne prima degli uomini a scalare non senza fatica i trentotto piani della Torre Pontina. Hanno vinto marito e moglie. Ma alla fine la medaglia al collo se la sono messa tutti. Anche Marco Nazareno Merli della Podistica Solidarietà, arrivato ultimo come tempo e completando il percorso in 8′ e 19”. Una medaglia preziosa, gadget da custodire gelosamente nel ricordo di una giornata da incorniciare. Peccato per la foschia che ha finito per nascondere un panorama unico ed irripetibile. Ma la felicità nel volto degli organizzatori, anche loro in gara, ha finito per cancellare anche questo, l’unica cosa negativa di una giornata, lo ripetiamo, unica e irripetibile.

Per la cronaca, Dario Fracassi della Gp Talamona ha scalato i trentotto piani della Torre Pontina in 3′ e 48”. Dietro di lui, con il tempo di 4′ e 03”, si è piazzato Mohamed Abdikadar Sheikh Ali dell’Atletica Studentesca Rieti. Terzo Sergio Contenta dell’Asd Roccagorga che ha chiuso la prova precedendo il re delle maratone nostrane, Tayeb Filali, con lo stesso tempo del secondo arrivato. Tra le donne successo per Cristina Bonacina, anche lei tesserata per la Gp Talamona, pronta a chiudere la propria prova in  4′ e 48”. Dietro di lei Ivonne Martinucci, della Gp Valchivienna, che è arrivata dieci secondi dopo la collega. Al terzo posto Patrizia Capasso, di Latina, ma tesserata per la Castelli Romani Top Runners.

Nemmeno il tempo di chiudere questa prima edizione che la macchina organizzativa è già in moto per l’immediato futuro. L’obiettivo è quello di entrare a far parte del Vertical World Circuit e, dunque, essere di fatto all’altezza della altre prove mondiali. Da New York a Sao Paulo, passando attraverso Basilea, Taipei, Pechino, Hanoi, Barcellona e Singapore. Ieri mattina tra i presenti anche il sindaco Di Giorgi che dopo aver dato la partenza alla gara femminile è salito in cima alla Torre Pontina per godersi il panorama e lo spettacolo. “Davvero una bellissima manifestazione – ha detto il primo cittadino – Organizzata, poi, in maniera impeccabile. Mi complimento con tutti, la nostra città ha bisogno di avvenimenti di questo spessore e mi auguro di tutto cuore che possa diventare una tradizione, come in altre città del mondo”.

Poi i protagonisti e i vincitori. Cristina Bonacina all’arrivo al trentottesimo piano della Torre Pontina era il volto della fatica. “Mamma mia, è stata durissima, non credevo. Purtroppo – ci ha spiegato con un filo di voce l’altra bergamasca – qui non ci sono spazi per prendere fiato, per correre in maniera defaticante e recuperare. Una rampa di scale dietro l’altra e, credetemi, non è facile, nemmeno per noi che siamo allenati a questo tipo di gare”. Anche perché, è bene ricordarlo, la Bonacina vanta più di cinquanta gare tra i grattaceli di tutto il mondo e, tra i suoi risultati più importanti, il secondo posto all’Empire State Building di New York nel 2011 e, sempre tre anni fa, la nomina a miglior atleta dell’anno del circuito mondiale del Tower Running World Cup. E allora? “Allora ogni gara fa storia a se, questa è stata molto dura. Generalmente, anche in previsione di altre gare, dopo averla conclusa e aver svolto un lavoro defaticante, se abbiamo la possibilità, com’è accaduto qui a Latina,  torniamo sulle scale per ripetere la gara. Oggi sinceramente non ce l’ho fatta”.

Il marito della signora Cristina, invece, dopo aver vinto la gara è tornato sulla torre ripercorrendo lo stesso tragitto. Parliamo di Dario Fracassi, meno affaticato della consorte ma pur sempre provato da una gara molto dura. “Non è stata una gara facile, assolutamente – ha spiegato il vincitore – Purtroppo, come diceva anche mia moglie, non ci sono passaggi piani dove poter prendere fiato. Si sale sempre e la cosa è assai difficile, molto più difficile che da altre parti”. Alla prima edizione della Latina Vertical Sprint, era presente anche il re del mezzofondo pontino, l’algerino Tayeb Filali. E’ arrivato terzo alla sua prima partecipazione a questa singolare manifestazione.

“Mamma mia, che fatica – ha tenuto a precisare poco dopo il suo arrivo in cima lo stesso atleta nordafricano, ma di adozione pontina – Era la prima volta che mi cimentavo in questa specialità, è stata durissima, completamente diversa dalla mezza maratona e dalla maratona stessa. Sono però contento della mia prestazione. E’ stato davvero bello salire lungo le scale di questo edificio, emozionante”.