OMICIDIO CATANI, QUALCUNO HA PULITO IL SANGUE

02/08/2007 di
di MARCO CUSUMANO *
 
Qualcuno ha tentato di pulire le tracce di sangue con uno straccio all’interno della casa dove è stato ucciso Danilo Catani. Le tracce ematiche sono state trovate anche su uno straccio, del tipo “Mocio Vileda”, appoggiato al box doccia in bagno. La Procura ha disposto le analisi su queste tracce di sangue ma anche su quelle trovate nel lavandino della cucina e nella fontanella all’esterno dell’abitazione.

 
I difensori della moglie di Catani, gli avvocati Franco Moretti e Antonio Pierro, hanno chiesto un incidente probatorio al giudice per effettuare gli esami sul sangue con le garanzie di difesa: in questo modo il gip nominerà un proprio perito mentre pm e avvocati si affideranno a consulenti di parte.
 
Il sostituto procuratore Giancarlo Ciani aveva già fatto notificare, a metà luglio, alla moglie di Catani – al momento l’unica indagata per l’omicidio del marito – la comunicazione degli accertamenti sulle tracce di sangue. A quel punto i legali hanno deciso di chiedere un incidente probatorio per poter nominare un proprio consulente. Quasi scontato l’accoglimento della richiesta da parte del gip, vista la delicatezza e la complessità del caso e anche perché la donna è indagata per omicidio volontario. Il quesito che sarà posto ai tecnici è praticamente lo stesso formulato dal pm Ciani. Si tratta in realtà di due quesiti:
 
1) La verifica di sangue e Dna trovato nel liquido di scarico del sifone e nel gruppo di scarico del lavello della cucina.
2) L’identificazione mediante spettrometria della presenza di sangue nel panno “Mocio Vileda” trovato in bagno, accanto al box doccia.
 
A quanto emerso, anche se l’inchiesta procede nel massimo riserbo, gli investigatori avrebbero già isolato un tipo di sangue che non corrisponde né a quello della vittima né a quello della moglie. Potrebbe essere il sangue dell’assassino che è stato ferito durante l’omicidio? E’ presto per dirlo. Le verifiche sulle nuove tracce repertate dai carabinieri devono innanzitutto stabilire se il sangue “ignoto” è lo stesso che è stato trovato nel panno, nel lavandino, nella fontanella e sul portone della casa. Per farlo bisogna prima di tutto verificare che sia effettivamente sangue, estrapolare il Dna e confrontarlo con le tracce già repertate.
 
Visto che si tratta di tracce di quantità minima, si dovrà procedere con un esame irripetibile: dopo averlo effettuato la traccia sarà compromessa e non potrà essere riutilizzata. Anche in questo senso si spiega la scelta dell’incidente probatorio che fornisce una garanzia come “prova” in un eventuale processo. In ogni caso la versione fornita dalla moglie di Catani, Anna maria Massarelli, sembra ancora piena di punti oscuri. (* Il Messaggero 03-08-2007)