TRENITALIA, INDAGATA UNA MANAGER PONTINA. CLEMENTE CARTA NELLE INTERCETTAZIONI
di MARCO CUSUMANO *
Spunta il nome di Clemente Carta nell’ordinanza di custodia cautelare relativa all’inchiesta sugli appalti truccati di Trenitalia che ieri ha portato a cinque arresti a Napoli. L’esponente politico dell’Udc non è indagato, ma viene citato durante una delle numerose telefonate intercettate. Si tratta della conversazione tra Giovanni De Luca e Fiorenzo Carassai, rispettivamente imprenditore ed ex dirigente di Trenitalia, ora in carcere. Nella telefonata De Luca racconta a Carassai di aver avuto un incontro con tale “Clemente” e chiede notizie sul suo conto. Carassai gli risponde che si tratta di un politico dell’Udc molto influente che riveste la qualità di presidente di “Ferservizi” (Spa appartenente al gruppo Ferrovie dello Stato il cui rappresentante legale è Carta).
De Luca poi spiega a Carassai il motivo dell’incontro con Carta che sarebbe legato all’acquisto da parte di De Luca di un terreno a Cancello Arnone (Caserta) di proprietà della “Ferservizi”, sul quale c’è un suo impianto. «Carassai – scrive il giudice – si mette a disposizione di De Luca dicendogli che si sarebbe potuto incontrare con “Clemente” il successivo martedì o mercoledì». Il giudice sottolinea anche il fatto che Carta fosse molto amico del presidente della società “Bombardier” il quale gli aveva regalato un quadro a Natale, tanto che De Luca chiede a Carassai un consiglio sul regalo che avrebbe potuto fare a Carta.
Il significato della telefonata (avvenuta nel gennaio 2010) è legato, più che alla figura di Carta, al rapporto tra De Luca e Carassai, tanto che il giudice scrive: «La conversazione dimostra l’intensità della relazione esistente tra De Luca e Carassai». Il giudice vuole in sostanza dimostrare il vincolo associativo tra i due. Carta è un politico che potrebbe essere utile ai loro interessi, in particolare per l’acquisto del terreno dove De Luca ha in uso un capannone a Caserta.
Tra gli indagati c’è anche Sabrina De Filippis, 40 anni, di Latina, dirigente di Trenitalia nella qualità di direttore regionale della Puglia. La manager pontina è accusata di aver fornito informazioni a Carassai circa le gare d’appalto e le commesse di Trenitalia, di aver aiutato a pilotare le gare a favore della “FD Costruzioni” dei fratelli De Luca. L’apporto dell’indagata sarebbe esterno al sodalizio criminale ma comunque utile al fine di pilotare le gare pubbliche. Le indagini sono partite dall’analisi della posizione di Raffaele Arena, già dirigente di Trenitalia. Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta fino al riciclaggio dei proventi illeciti.
LA REAZIONE DI CARTA – Clemente Carta commenta così l’inchiesta su Trenitalia: «Mi sorprendono e mi indignano le notizie diffuse su di me. Una cosa, però, mi preme rimarcare in primo luogo. Non sono indagato. Nella mia lunga attività politico-amministrativa e professionale non ho mai ricevuto un avviso di garanzia. Gli episodi che hanno provocato gli arresti risalgono d’altronde a diversi anni fa, circa una decina, quando non ero ancora entrato a far parte dell’amministrazione di Trenitalia. Carassai, ex direttore del settore manutenzioni di Trenitalia, lo conosco e ho avuto spesso divergenze con lui. De Luca, invece, che nelle intercettazioni afferma di avermi incontrato, non lo conosco affatto. Io parlo con tante persone, come d’altronde richiede il ruolo che ricoprivo fino a pochi giorni fa (esattamente fino al 25 giugno, data del cambio delle deleghe, ndr), ma questo De Luca proprio non lo ricordo. Sono tranquillo, in ogni caso. Non ho mai chiesto niente a nessuno per eventuali commesse. Ho la coscienza a posto».
* Fonte: Il Messaggero 07-07-2010