VENTOTENE, COSTONI ANCORA A RISCHIO MA NESSUNO VIGILA
«I pericoli di crolli dei costoni tufacei a Ventotene sono ancora elevati. L’accesso alle zone ritenute più pericolose spesso non è inibito, i controlli sono scarsi ed addirittura c’è chi cammina sotto i costoni a rischio di frana». Lo riferisce il quotidiano ecologista Terra che nel numero di oggi in edicola riferisce degli esiti di un sopralluogo sul posto effettuato a circa due mesi dal dramma che ha visto due ragazze di quattordici anni morire travolte dal crollo di un costone di tufo.
A Cala Rossano, il luogo di Ventotene dove si è verificata la tragedia, «è recintata solo la parte di spiaggia dove avvenne il crollo – scrive il quotidiano – perchè sotto sequestro giudiziario, ma non è stato interdetto l’accesso al tratto di mare sottostante i costoni dove vi è pericolo di caduta (riconosciuto dalla stessa Autorità di Bacino) di massi rocciosi. A pochi metri dal costone a nord della spiaggia, riferisce ancora Terra anche attraverso documentazione fotografica, vi sono pareti verticali e varie grotte scavate dall’erosione marina con grossi blocchi già crollati in passato dove non vi è recinzione e dove i bagnanti possono accedere. Terra pubblica anche la foto di un ragazzino che si trova sotto la volta di una grotta in un’area considerata pericolosa. La tragedia di Sara e Francesca, scrive il quotidiano, al momento sembra purtroppo aver insegnato poco o nulla in termini di prevenzione dei rischi».
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