IL FUTURO DELL’INDUSTRIA A LATINA, IL CONVEGNO

21/05/2010 di

“La prospettiva industriale per la provincia di Latina”. Questo il tema della tavola rotonda organizzata dalla Uilm, la categoria dei metalmeccanici della Uil, al Grand Hotel ‘L’Approdò di Terracina, in provincia di Latina, per mercoledì 26 maggio, alle 10. Al confronto parteciperanno il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella; i sindacalisti pontini della stessa categoria, Luigi Ippoliti e Roberto Caccavello; il presidente di Confindustria Latina, Fabio Mazzenga, l’assessore regionale al Turismo, Stefano Zappalà.

«Intanto – spiega Antonello Di Mario, responsabile delle relazioni esterne dell’organizzazione sindacale – si tratta della prima uscita pubblica in questa provincia di Palombella, che è stato eletto dal congresso della Uilm lo scorso 12 febbraio a Castelnuovo del Garda». Tra gli obiettivi dell’appuntamento, il dibattito sul futuro industriale del territorio pontino. «Il senso della crisi in questa provincia -spiega la Uilm- è rappresentato dalla crescita, nel primo quadrimestre 2010, delle ore totali di cassa integrazione ordinaria del 19,6%, da 359mila a 429mila. Nel periodo in questione, le ore di cassa integrazione nell’industria salgono dell’8,2%, da 327mila a 354mila. Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria, il totale aumenta del 171,5%: il settore dell’industria contribuisce notevolmente a questo incremento dato che in questo comparto si registra una variazione del +163,8% (da 424mila a 1,1 milioni di ore)».

«Infine, per le ore di cassa integrazione in deroga – continua il sindacato- complessivamente si è osservato un incremento del 224%, da 68mila a 221mila. Si tratta di dati che dimostrano come ogni giorno le parti sociali debbano limitare i danni tra i lavoratori con gli ammortizzatori sociali a disposizione, ma si tratta, purtroppo, di pregevoli azioni di contenimento rispetto alla congiuntura negativa, ma non di sviluppo». «Ci vogliono azioni di sostegno -chiede il sindacato dei metalmeccanici- per politiche formative, per fiscalità di vantaggio, per l’aumento di reddito a chi è in cig e non ce la fa a vivere con stipendi ridotti. Ma è indispensabile avanzare una proposta, anche a lungo termine, per agganciare ogni possibilità di ripresa verso nuovo lavoro manufatturiero. Il sindacato -conclude la nota- può costruire un patto con la parte datoriale e la parte istituzionale sulla realizzazione di una rete d’impresa in uno specifico settore metalmeccanico che i promotori del dibattito proveranno a individuare».