LA DENUNCIA: DIAGNOSI SBAGLIATA, GAMBA AMPUTATA

21/05/2010 di

Si recò in quattro ospedali diversi ma nessun medico si accorse di una cancrena in corso che doveva essere operata urgentemente. Quando i medici si resero conto di quanto stava accadendo era troppo tardi, e all’uomo fu amputata la gamba. 


Una storia che inizia nel 1996 quando M.B., un cittadino marocchino che all’epoca aveva 48 anni, accusando forti dolori agli arti inferiori, si rivolge agli ospedali di Latina, Sezze Formia e Cori. Viene prima viene trasferito presso l’ospedale di Sezze per mancanza di posti letto a Latina, ammesso con diagnosi di cefalea e vertigini, poi ritrasferito a Formia. Ma il paziente peggiora, viene ricoverato di nuovo a Latina dove gli viene diagnosticata una arteriopatia agli arti inferiori e viene dimesso senza alcuna prescrizione terapeutica.

Tempo dopo il paziente torna in ospedale per i forti dolori e viene trasferito a Cori, dove l’ospedale non era attrezzato per l’intervento di amputazione della gamba. Il 48enne viene dunque trasferito a Velletri dove i medici non possono far altro che procedere all’amputazione.

«A seguito dell’errore di diagnosi – scrive il suo legale nella denuncia- del ritardo e dell’omissione di terapia dei medici curanti, l’uomo ha riportato gravissimi danni fisici, morali e patrimoniali; ha perso la capacità lavorativa e ripara in un ospizio per anziani; ha perso ogni contatto sociale; risulta menomato della propria dignità ed è precipitato in un acuto stato depressivo». Ora si attende il verdetto dei giudici.