DONNA UCCISA, FERMATA RITRATTA E POI CONFERMA

20/05/2010 di

Ha dapprima ritrattato tutto, poi, incalzata dalle domande del Gip e sollecitata dai suoi legali, gli avvocati Ilaria Ceccarelli e Roberto Fava, ha parzialmente confermato quanto aveva dichiarato spontaneamente ai carabinieri al momento del fermo e subito dopo confermato al Pm Renzo Petroselli.


Cioè di essere stata insieme con Giorgio De Vito, il suo ex convivente, la mattina del 3 febbraio scorso, nella casa di Marcella Rizzello, la giovane di 30 anni assassinata a coltellate sotto gli occhi della figlioletta Giada di 14 mesi a Civita Castellana, in provincia di Viterbo.

E che a compiere il delitto sarebbe stato proprio De Vito. Ma la sua deposizione è stata confusa, frammentaria e, a tratti, inintelligibile. Questo, in sentesi, lo svolgimento dell’interrogatorio di garanzia cui è stata sottoposto oggi Mariola Henryka Michta, la donna polacca di 34 anni, accusata di concorso in omicidio volontario aggravato e di concorso in rapina aggravata.

La donna, secondo quanto si è appreso, quando è iniziato l’interrogatorio era palesemente in stato di prostrazione a causa di un’abile mossa di De Vito che, mentre era rinchiuso in una cella del palazzo di giustizia, in attesa di essere a sua volta interrogato, ha urlato tre volte il suo nome. E lei, non appena ha sentito la sua voce, è stata presa dal panico, quasi incapace a parlare. Subito dopo ha ritrattato. Il Gip Franca Marinelli si è riservata di decidere sulla convalida del fermo. Scioglierà la riserva al termine dell’interrogatorio del De Vito, tuttora in corso, al più tardi, domani mattina.