CROLLO VENTOTENE, LA VEGLIA DEL DOLORE

22/04/2010 di

Francesca e Sara non sono rimaste sole neanche per un attimo. Mai per un
istante da ieri sera, quando è stata aperta la camera ardente, alle due bare bianche
ai piedi dell’altare della parrocchia di Sant’Anna, a Morena, periferia est della
capitale, è mancata una persona vicina, una lacrima, una preghiera o una carezza.

Questa notte ci hanno pensato i ragazzi dell’oratorio a vegliare i feretri. Le
famiglie, esauste, hanno lasciata la chiesa attorno alle 22.30 e i ragazzi della
parrocchia, divisi in gruppi, si sono dati il cambio ogni due ore per recitare il
rosario attorno a loro.

Le famiglie sono ritornate stamattina, per la messa delle
10.00, una cerimonia con pochi partecipanti, nella quale sono state ricordate le
giovani vittime. Poi sono tornate al loro posto, in prima fila nel dolore. Ma la
parrocchia di Sant’Anna, almeno per oggi e fino al funerale che si terrà domani alle
16, è diventata il centro della grande famiglia di Morena. Un viavai continuo,
incessante. Adulti in giacca e cravatta, in pausa pranzo dal lavoro, scolaresche con
i loro zainetti ammonticchiati sul sacrato prima di entrare in chiesa, anziani
scossi, ma soprattutto famiglie.

È come se ogni abitante di Morena oggi fosse
riuscito a trovare almeno un attimo per passare a Sant’Anna. E chi non riesce a
fermarsi rallenta con l’auto e si fa il segno della croce. Coppie con il passeggino,
o con bimbi poco più alti dei mazzi di fiori che portano in mano. Entrano in
silenzio, tutti, escono con gli occhi lucidi, si abbracciano, si salutano, se ne
vanno. Sul cancello esterno della chiesa è stato appeso uno degli striscioni che ieri
si trovava alla scuola media Anna Magnani, che frequentavano le due vittime del
crollo di Ventotene, prima della fatale gita scolastica. C’è scritto: ‘Francesca e
Sara per sempre le nostre stellè. I ragazzi, col pennarello, hanno aggiunto i loro
messaggi, con le abbreviazioni e le ‘k’ degli sms. Sul muro della chiesa, in fila, le
corone inviate dalle istituzioni: c’è quella del sindaco Alemanno, del presidente
della provincia Zingaretti e quella del presidente della Regione, Polverini. Accanto
due corone più piccole, gemelle, dal presidente della provincia di Latina, mentre
sulla porta, sotto una maxi foto delle due ragazze a figura intera il sacerdote ha
lasciato una cassetta per le offerte ‘per l’oratorio di Francesca e Sarà.

Attorno alle bare ormai non c’è quasi più spazio per i fiori. Sui feretri sono stati
deposti tanti oggetti cari alle ragazze. Su quella di Francesca, la cui nonna
passeggia per il cortile occhi nel vuoto sorretta da una vigilessa spicca un berretto
della Croce Rossa (suo padre è un volontario), e poi sciarpe. pupazzi, magliette,
come quella dell’oratorio, verde, con scritto ‘corri, fai festa con noì. La stessa
maglietta è sulla bara di Sara, sulla quale è stato appoggiato anche un pallone da
pallavolo, lo sport più amato dalla ragazza. Sul posto alcune ambulanze, servono a
soccorrere chi venisse colto da un malore. È capitato stamattina a un parente di una
delle ragazze. Difficile, impossibile accettarlo. E nel pomeriggio il viavai non si
ferma di fronte agli uomini della Croce Rossa e della protezione civile che davanti
alla porta della chiesa evitano a fotografi e curiosi di avvicinarsi troppo. In
serata i compagni di scuola di Sara e Francesca hanno sfilato in fiaccolata dalla
‘Magnanì fino alla camera ardente, che ha chiuso alle 23.00. L’ultimo atto di un
lungo addio che si chiuderà domani pomeriggio con i funerali.

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