CROLLO VENTOTENE, VENERDÌ ADDIO,FUNERALI SENZA POLITICI

21/04/2010 di

È un vuoto incolmabile quello lasciato da Sara e Francesca che oggi non si sono sedute, come facevano tutti i giorni, nei loro banchi della III E della scuola media «Anna Magnani» a Morena, nella periferia sud di Roma.

Genitori, parenti, amici e insegnati venerdì potranno dire addio alle due ragazzine di 14 anni, morte ieri nel crollo di una parete rocciosa a Ventotene, isola dell’arcipelago pontino: alle 11 nella chiesa di Sant’Anna ci saranno i funerali in forma privata «lontano da politici e giornalisti, ma solo con familiari e amici», fa sapere il viceparroco rendendo nota la volontà delle famiglie delle due ragazze. E per quel giorno il sindaco di Roma, Gianni Alemanno proclamerà il lutto cittadino. Già stasera la gente comune potrà rendere omaggio alle due ragazzine nella camera ardente allestita nella stessa parrocchia dove sono attese le autorità, il sindaco Gianni Alemanno e il presidente della Regione Renata Polverini.

È all’oscuro della tragedia, invece, Athena, 14 anni, amica di Sara e Francesca, rimasta ferita nel crollo. Quando stamani si è svegliata le prime parole che ha pronunciato dal letto dell’ospedale dove è ricoverata, sono state per le sue amiche: «Come stanno? Ho visto crollare tutto». Ancora sotto choc, compagni di classe e insegnanti oggi sono ritornati in classe. Sui banchi delle loro amiche hanno posato dei fiori e hanno inciso sul legno frasi di affetto. Non c’èstato, però, spazio per libri e quaderni, ma solo il ricordo delle «nostre due stelle».

Le due classi, la III A e la III E, che sono rientrate ieri sera in anticipo dalla gita, sono state oggi riunite assieme agli insegnanti e al preside nell’atrio dell’istituto per osservare un minuto di silenzio. Molti studenti sono stati aiutati dagli psicologi a superare il trauma. Negli occhi ancora quell’immagine: un maledetto pezzo di roccia che si stacca e cancella per sempre le vite di due ragazze modello, allegre e sorridenti con tutti, come le descrive chi le conosceva. Ragazze con le stesse passioni che accomunano i loro coetanei: il tifo per la squadra del cuore, gli animali, la passione per i cantanti e gli attori. La migliore amica di Sara oggi piange mentre la ricorda: racconta che erano state appena chiamate per scattare una foto di gruppo su quella maledetta spiaggia, ma non hanno fatto in tempo. Sara e Francesca, amiche così simili ma anche con storie alle spalle così diverse: le due famiglie probabilmente non si conoscevano, anche se abitano a 200 metri di distanza. Ognuno ora è stretto nel proprio dolore. Sara era bellissima, di carnagione mulatta per via della mamma nata in Sud America, con i capelli lunghi e mossi; Francesca sorridente nel suo caschetto biondo che le incorniciava il viso.

Oggi la mamma di Sara, che ha altri due figli, non si dà pace. Ieri si era anche ferita con un vetro della porta della scuola, mentre urlava al mondo il suo dolore. Più composto il dolore della famiglia di Francesca. Tante anche le persone comuni che, colpite dalla morte delle due ragazze, hanno lasciato centinaia di messaggi su un gruppo su «Facebook», dedicato al ricordo di Sara e Francesca. «Addio splendidi angeli», «Buon viaggio angioletti», «Ora brillerete in cielo come due stelle lucenti», sono i messaggi più ricorrenti. Ha deciso di lasciare un messaggio anche il cugino di Sara, Andrea che scrive: «Ciao angioletto mio».

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