TIFOSO VIOLENTO SCAGIONATO CHIEDE I DANNI ALLO STATO

17/04/2010 di

Era stato accusato di essere un tifoso violento del Formia Calcio e ora, scagionato dalla Cassazione, chiede i danni allo Stato. Giuseppe Di Matteo ha dato mandato ai suoi legali di “avanzare richiesta di risarcimento danni nei confronti del Ministero dell’Interno e di coloro che ingiustamente lo hanno accusato di essersi reso responsabile dei violenti scontri avvenuti in occasione del derby di calcio tra il Formia ed il Fondi il 29 Marzo 2009 per il girone B del campionato di eccellenza”.


“In occasione di tali scontri – scrivono i suoi avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Gianluca De Meo – lo stesso veniva ingiustamente ritenuto tra i responsabili di tali accadimenti violenti e sottoposto sulla base della relazione redatta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Formia alla misura del DASPO per ben cinque anni, nonché denunciato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, vivendo così un vero e proprio calvario in quanto la misura applicatagli dal GIP del Tribunale di Latina su richiesta della Pubblica Sicurezza prevedeva per lo stesso Di Matteo, irreprensibile dipendente pubblico, l’obbligo di recarsi presso gli Uffici del Commissariato di Formia in occasione di ogni partita del Formia, sia di campionato che di coppa o amichevole, vedendo di fatto gravemente compromessa la propria libertà di movimento. Tutti i ricorsi avanzati dallo stesso, da subito professatosi estraneo ai violenti scontri, erano sempre stati respinti, dandosi credito unicamente alla relazione della Polizia di Stato che lo descriveva come elemento facinoroso ed immortalato dalle riprese effettuate dalla Polizia Scientifica in occasione degli scontri ; tuttavia lo stesso non si è arreso ed è ricorso sino alla Suprema Corte di Cassazione, che in data 16 Aprile ha accolto ed annullato senza rinvio il provvedimento, accogliendo totalmente le doglianze difensive e dato atto che il soggetto immortalato nelle riprese non era Giuseppe Di Matteo, affermando in maniera definitiva che il corredo indiziario era assolutamente scarso ed insufficiente a fondare per lui l’applicazione di una misura tanto gravosa. Ed ora che Giustizia è stata fatta il Di Matteo ha annunciato che ricorrerà nuovamente presso tutte le Autorità Giudiziarie possibili finché non si vedrà completamente risarcito da tutti i danni subiti a causa della parziale privazione della libertà personale in occasione degli incontri, pronto a ritornare allo stadio ad incitare la sua squadra”.