POLVERINI, PRIMO GIORNO: AL LAVORO PER LA GIUNTA

16/04/2010 di

Una giornata iniziata di buon ora con la messa nella cappella della Regione e terminata nella camera presidenziale ‘benedettà, tra carte e telefonate, ad occuparsi delle questioni più urgenti dell’amministrazione e della politica regionale, in primis della composizione della giunta, nodo che dovrà essere sciolto entro dieci giorni. Nel mezzo i lavoratori, i dipendenti della Regione, l’ex sindacalista ha voluto dedicare il suo primo giorno da governatrice. Con loro si è fermata anche a mangiare in mensa.

«Mangerò sempre qui – ha annunciato – Voglio essere una di loro e con loro voglio cambiare volto a questa Regione». E mentre Renata ‘la tostà si rimbocca le maniche per governare, la prima spina nel fianco viene da uno dei suoi alleati alle regionali, Vittorio Sgarbi, che insieme alla ‘Rete Liberal’, ha presentato un nuovo ricorso per l’annullamento del voto. Mettendo in discussione, a cascata, anche la proclamazione della stessa presidente. Ma l’attesa del verdetto dei giudici del Tar del Lazio, che il prossimo 6 maggio discuteranno nel merito il ricorso, insieme agli altri sui cui è stato incentrato il ‘pre-votò nel Lazio (compreso quello proposto dal Pdl Roma contro la sua esclusione), non frena gli entusiasmi. Nè della neo-governatrice, nè di chi la circonda.

«Da oggi inizia una nuova era per tutti noi – ha detto Polverini alle centinaia di dipendenti accorsi in una sala della Regione che faticava a contenerli – Vi chiamerò a dare il massimo e molto spesso anche di più, proprio come farò io. Il cambiamento dobbiamo farlo insieme». E in tanti le hanno risposto positivamente dicendosi fiduciosi in una «nuova luce» dopo lo scandalo che ha coinvolto l’ex presidente Piero Marrazzo e «insieme a lui tutta la Regione». Dopo il pranzo consumato alla mensa, seduta a un tavolo di sole donne, gli appuntamenti pubblici sono terminati. Ma gli impegni privati no. Nel pomeriggio c’è una visita lampo del sindaco di Roma Gianni Alemanno in Regione per gli auguri di inizio mandato e una ‘volatà della Polverini alla Camera per una «visita di cortesia» al leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini e al segretario di partito Lorenzo Cesa, come «ringraziamento» per il supporto in campagna elettorale: «Di assessorati e quant’altro non abbiamo parlato – fa sapere Cesa – quel tema è tutto delegato agli enti locali». E anche se la stessa Polverini per ora non si sbilancia («Non è il caso di dare percentuali – aveva spiegato in mattinata – lo farò quando la squadra sarà pronta»), la nomina dei componenti della giunta è senz’altro all’ordine del giorno. Per ora, di certo, resta il toto-nomine. Con l’unica differenza che da stamani c’è una presidente ufficialmente impegnata a dipanare la matassa, tra incontri e telefonate nella sua stanza, dove è rimasta a lavorare fino al tardo pomeriggio, con alle spalle un crocefisso fresco di benedizione, e di lato qualche cornetto porta fortuna.