FROSINONE, SCACCO AGLI USURAI: OPERAVANO ANCHE A LATINA

14/04/2010 di

Cinque persone denunciate, un commerciante arrestato e
sequestri di immobili per 15 milioni di euro. È il bilancio dell’operazione portata
avanti per un anno dal nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza di
Frosinone denominata «Bed Meat».


Usura aggravata, violenza e minacce, estorsione,
abusivismo creditizio, riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, sono
i reati contestati a vario titolo agli indagati. Così, gli uomini del colonnello
Giancostabile Salato hanno individuato e sgominato un giro di strozzinaggio che aveva
ridotto sul lastrico diversi commercianti e professionisti del Lazio, architettato e
posto in essere da un imprenditore ciociaro che, pur non dichiarando quasi nulla
all’erario, nell’ultimo quinquennio aveva accumulato un impero economico oggi
sottoposto a sequestro. Le indagini sono iniziate alla fine del 2008 dalla denuncia
di una donna a cui gli indagati avrebbero stretto il cappio dell’usura intorno al
collo fino a farle perdere la casa, a cedere l’avviata attività di commercio di carne
e a emigrare al nord Italia per tentare di sfuggire alle continue estorsioni. La
denuncia si è inserita in specifici accertamenti antiriciclaggio già avviati dal
Nucleo di Polizia Tributaria di Frosinone nei confronti dell’imprenditore D.M.F. che
era già in possesso di copiosa documentazione bancaria relativa operazioni sospette.

Sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica Tonino Di Bona sono
stati effettuati ulteriori accertamenti bancari, 11 perquisizioni domiciliari;
indagini tecniche, pedinamenti ed appostamenti; analisi contabili e di natura
tributaria con i quali è stato accertato che i redditi d’impresa dichiarati negli
ultimi 4 anni dall’usurario al lordo delle imposte era di circa 18.000 euro annui
quando invece, sui conti correnti intestati anche a persone compiacenti, il presunto
usuraio movimentava somme per 13 milioni di euro. Sei sono le persone vittime di
usura tra cui due nuclei familiari esercenti attività imprenditoriali che si sono
visti spogliare delle proprie imprese ed un rinomato professionista ciociaro.

Diciotto invece sono i soggetti tra imprenditori, professionisti, casalinghe, operai,
che si erano rivolti all’arrestato per prestiti ed anticipazione che non hanno
denunciato di aver pagato interessi ed altri vantaggi usurari. La figlia
dell’arrestato, inoltre, è stata denunciata per riciclaggio in quanto ha ricevuto
intestata dal padre, le proprietà immobiliari sottratte alla denunciate per un valore
di 420mila euro.

Il presunto usuraio, inoltre, aveva costituito uno stabile riferimento per
l’approvvigionamento di titoli di credito per i prestiti ad imprenditori del settore
del commercio carni (operanti nelle province di Roma, Latina e Frosinone) due dei
quali sono stati anch’essi denunciati e raggiunti da avviso di garanzia per
favoreggiamento all’usura.

Il tesoro di D.M.F. scoperto dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di
Frosinone, quantificato in circa 15 milioni di euro, è risultato sproporzionato e non
congruo rispetto ai redditi dichiarati ed era costituito da investimenti immobiliari
(n. 6 complessi immobiliari con annessi terreni per circa 20.000,00 metri quadrati)
da investimenti mobiliari in titoli di Stato ed Azioni, da numerose polizze titoli
con sottostanti BTP/CCT e quote azionarie, da conti correnti e da depositi al
risparmio. Al termine dell’indagine il G.I.P. del Tribunale di Frosinone Annalisa
Marzano ha emesso un provvedimento di sequestro dei beni mobili ed immobili e una
ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del presunto usuraio D.M.F.
di 51 anni imprenditore di Ferentino eseguiti oggi, unitamente ad altre quattro
perquisizione ed alla notifica di cinque avvisi di garanzia, dal Nucleo di Polizia
Tributaria di Frosinone.