LATINA, TRE MESI DI SANGUE: LE TAPPE DELLA GUERRA CRIMINALE

08/04/2010 di

Tre mesi di guerra criminale, 85 giorni di sangue tra omicidi, ferimenti, arresti per armi. Coinvolti personaggi storici della criminalità ma anche “nuove leve”, giovani che emergono nel panorama della malavita locale.

11 gennaio. Viene ferito Paolo Celani, 46 anni, operaio. In via Petrarca viene raggiunto da due colpi di pistola all’addome e al braccio. Spesso è stato visto in compagnia di Carmine Ciarelli, il boss dell’omonimo clan, anzi si dice che sia l’autista della Ferrari del capo del gruppo Rom che a Latina è specializzato in usura ed estorsioni ma che non disdegna gli affari con la droga.

Viene arrestato Marco Ranieri, 45 anni, ha in casa un vero e proprio arsenale ma non l’arma che ha sparato a Celani. Ranieri sarà in seguito oggetto di una serie di avvertimenti come l’incendio della sua auto e una bomba carta trovata davanti alla sua abitazione.

25 gennaio, ore 8. Colpito Carmine Ciarelli, 48 anni. Alle 8 del mattino aspettano che esca dal bar nella “sua” Pantanaccio e fanno fuoco. Sei colpi di pistola calibro 9 – sui sette esplosi – lo raggiungono all’inguine, al fegato, allo stomaco, ma lui se la cava nonostante per lungo tempo resti in prognosi riservata. Scoppia la guerra criminale.

25 gennaio ore 22. La sera stessa viene freddato nel suo appartamento in Largo Cesti Massimiliano Moro, 46 anni: sono circa le 22, apre a chi lo ha “tradito” e fa entrare in casa l’assassino che con due colpi di pistola al collo e alla testa lo uccide.

26 gennaio. Nemmeno 24 ore dopo l’omicidio Moro, viene ucciso in via Montelupone Fabio Buonamano, noto come “Bistecca”. Una colluttazione e poi tre colpi di calibro 7,65 alla testa, al collo e al torace. Non è finita.

13 febbraio. Viene fatta esplodere una bomba in via Monti, il bersaglio era l’abitazione di Marco Ranieri.

8 marzo. La polizia arresta Simone Grenga e Andrea Pradissitto: sono giovani del clan Ciarelli e hanno le pistole pronte a sparare, forse aspettano qualcuno al varco ma il piano fallisce. Nelle ore precedenti era finito in carcere per il delitto Buonamano “Romolo” Di Silvio, mentre era ancora ricercato Costantino noto come “Patatone”, poi arrestato dalla polizia. Chi cercavano i due giovani? Forse Fabrizio Marchetto, arrestato dai carabinieri il 23 marzo mentre va al bar: ha con sé una pistola 7,65 con il colpo in canna. Teme di essere ucciso? Poche ore prima dell’interrogatorio incendiano l’auto del padre.

7 aprile. Alessandro Zof, 25 anni, viene ferito in pieno giorno, alle 17, in via Galvaligi con tre colpi di pistola alle gambe. Un avvertimento in piena regola.