Omicidio Vaccaro, accuse più gravi: il delitto fu premeditato

12/12/2012 di
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Accuse ancora più gravi per i sei giovani che rispondono dell’omicidio di Matteo Vaccaro, il ragazzo di 29 anni ucciso il 31 gennaio 2011 al parco Europa. Dopo aver ascoltato uno dei testimoni, un agente della squadra mobile che ha lavorato alla parte tecnica delle indagini, l’analisi sui tabulati telefonici degli imputati, il pm ha contestato la premeditazione del delitto.

Alex Marroni, Matteo Ciaravino, Fabrizio Roma, Francesco D’Antonio, Paolo Peruzzi e Giancarlo Toselli dovranno rispondere, in concorso, di omicidio volontario pluriaggravato: nella nuova formulazione del reato entra in scena la premeditazione, che va ad aggiungersi a un’altra aggravante già presente, quella dei futili motivi. Ma non è l’unica modifica avanzata dalla pubblica accusa che ieri ha voluto introdurre tra le imputazioni anche quella di porto di arma da fuoco in luogo pubblico e ricettazione, relativa alla modifica sull’arma utilizzata, la Berardinelli, con matricola abrasa.

Al termine della testimonianza, i legali di parte civile, rappresentata da Carlo Alberto e Luca Melegari e Benedetto Faralli, avevano richiesto un’estensione dell’accertamento, perché interessati a delineare un quadro dei contatti telefonici anche dei giorni precedenti quello della lite, avvenuta nel ristorante di Vaccaro, il 29 e il giorno successivo. Dall’esame di ieri è quindi emerso il dato più significativo che ha portato l’accusa a contestare la premeditazione: 46 contatti, tra chiamate e sms, nello specifico tra D’Antonio e altri imputati, risultano dai tabulati solo dalle 15 alla mezzanotte del 30 di gennaio. A tal proposito, la parte civile aveva già richiesto una perizia, disposta ieri, sui contenuti dei messaggi.