Palazzo Key, inizia il processo sulla vendita

08/12/2012 di
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Inizia in dibattimento il processo sul caso del palazzo Key. La società (difesa dall’avvocato Francesca Giuffrida) è stata ammessa come parte civile insieme ai soci Marcucci, Caporilli e Thompson (difesi dall’avvocato Adèle Morelli).

L’udienza è durata sette ore, durante le quali sono stati ascoltati sette testimoni, tra cui gli agenti della guardia di finanza che hanno svolto le indagini e che hanno ricostruito la complessa vicenda societaria legata al palazzo.

Intanto la commissione Trasparenza del Comune di Latina chiederà all’Avvocatura  tutti gli atti inerenti l’ordinanza della Procura con cui è stata imposta all’amministrazione di piazza del Popolo la messa in sicurezza del Palazzo Key, per una spesa di 660mila euro. La richiesta, avanzata da Marco Fioravante de Il Patto, prende le mosse dalla posta inserita nell’ultimo assestamento, con la maggioranza che assicurava come il Comune si sarebbe poi rivalso in danno sulla proprietà.

«Il Key – ha ricordato Fioravante – è una ferita aperta, un’opera lasciata a metà a causa di vicende private tuttora irrisolte. Chiedo di acquisire tutti gli atti, compreso il progetto tecnico per la messa in sicurezza, e le audizioni necessarie per approfondire la vicenda, in particolare sul tema della pubblica incolumità e sul recupero delle somme». «Occorre capire – continua Fioravante – in danno di chi si agirebbe: la proprietà o la curatela fallimentare? E quello scheletro ha ancora un valore?».

Il processo vede undici persone, tra cui amministratori e dipendenti della Key, sul banco degli imputati, con diversi capi d’accusa che vanno dalla sottrazione di beni sottoposti a sequestro alla frode processuale, all’emissione di fatture per operazioni insussistenti, all’evasione fiscale. La vicenda è quella della contestata vendita del palazzo, poi sequestrato, dalla Falco ad una società lussemburghese. Una vicenda ricostruita ieri in aula, in una lunga testimonianza durata oltre tre ore, dallo stesso Leone Marcucci, e da rappresentanti della Falco immobiliare, nonché della società lussemburghese che avrebbe dovuto acquistare l’immobile.