OMICIDIO BUONAMANO, POLVERE DA SPARO NELL’AUTO DI ROMOLO DI SILVIO

17/03/2010 di

di MARCO CUSUMANO *

Ci sono tracce di polvere da sparo nell’auto di Giuseppe Romolo Di Silvio. I risultati della polizia scientifica sono arrivati proprio ieri mattina, in extremis, poco prima dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame per discutere la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Romolo Di Silvio, gli avvocati Carlo Alberto Melegari e Giuseppe Poscia.

«Per adesso non ci risulta nulla – spiega Melegari – ma il pubblico ministero Raffaella De Pasquale ha fatto un breve accenno alla presenza di tali tracce sull’auto. Vedremo di cosa si tratta nel momento in cui sarà depositata la documentazione relativa a tali analisi». Di certo la presenza di tracce di polvere da sparo nella Mercedes di Romolo, un’auto che pare sia stata utilizzata da diversi membri della famiglia Di Silvio, è un elemento che cambia notevolmente il quadro indiziario a carico dell’indagato per l’omicidio di Fabio Buonamano.

In questi ultimi giorni stanno finalmente arrivando i primi risultati delle analisi tecniche. La comparazione dell’esame del Dna di Romolo Di Silvio con quello isolato dal cappello trovato sulla scena del delitto, ha favorito la posizione di Romolo. La relazione preliminare infatti «non esclude» il fatto che le tracce rilevate sul cappellino siano riconducibili a Di Silvio, ma aggiunge che i reperti biologici sono di «un individuo di sesso maschile legato da stretta parentela genetica sul ramo paterno». In sostanza la traccia potrebbe appartenere a tutti i Di Silvio e affini maschi, ma non a “Romolo”. Il patrimonio genetico dell’indagato è disponibile (lui stesso ha accettato di sottoporsi al test nel corso dell’interrogatorio in carcere) mentre, ovviamente, il confronto non può essere fatto con il Dna di tutti i numerosi componenti della famiglia Di Silvio.

Se la carta del Dna è favorevole a Romolo Di Silvio, la presenza di tracce di polvere da sparo nella Mercedes certo non lo è. Anzi può essere considerata un gravissimo indizio di colpevolezza, anche se dovrà essere appurato con certezza chi ha utilizzato quell’auto. Chi era presente al momento del delitto visto che la polizia parla di almeno tre persone? Chi ha sparato? Chi ha aiutato l’assassino nella fuga? Il cerchio sembra stringersi giorno dopo giorno, ma le domande senza risposta restano numerose. Per non parlare del movente e della relazione, ancora oscura, tra il delitto Buonamano, l’omicidio Moro e l’agguato a Ciarelli. I giudici del Riesame (presidente Casa) hanno tempo fino a venerdì per decidere sulla richiesta di arresti domiciliari per Romolo Di Silvio. Ma a questo punto sembra davvero un’ipotesi improbabile. (* Fonte: Il Messaggero 17-03-2010)