IN 200 AI FUNERALI DI MORO, ESAMI STUB E PERQUISIZIONI PER L’OMICIDIO BUONAMANO

27/01/2010 di

Circa duecento persone hanno partecipato a Latina ai funerali di Massimiliano Moro, l’uomo di 45 anni assassinato in casa lunedì sera con due colpi di pistola alla testa. «Dobbiamo avere speranza – ha detto padre Felice Perrino che ha celebrato le esequie nella parrocchia di Santa Rita – ma non quella terrena bensì divina, perché siamo qui per celebrare il Dio dei vivi e non quello dei morti». Dolore composto dei familiari in chiesa e all’uscita del feretro.

I due fratelli Moro – noti imprenditori del capoluogo pontino – la sorella e i nipoti, sono stati attorniati dagli amici. Sul sagrato le persone si sono soffermate a parlare di quanto sta accadendo in questi giorni a Latina, dove dopo l’omicidio di Moro ieri sera è stato ucciso Fabio Buonamano, un suo amico di 34 anni, e lunedì mattina era stato gravemente ferito Carmine Ciarelli, di 48, a capo di un clan nomade specializzato in usura ed estorsioni. Una guerra tra bande, quella che gli investigatori della questura di Latina stanno ricostruendo con accertamenti e perquisizioni. Eseguiti anche esami «stub» nei confronti di alcuni pregiudicati locali ma l’esito non è stato ancora reso noto.

Omicidio Buonamano. È stata fissata per domani per l’autopsia sul corpo del 33enne Fabio Buonamano, ucciso con cinque colpi di pistola e abbandonato sull’asfalto di via Monte Lupone nel quartiere Gionchetto. Gli uomini della squadra Mobile guidati dal vicequestore Cristiano Tatarelli stanno setacciando la città da ieri con posti di blocco e perquisizioni nelle case di pregiudicati, alcuni sottoposti a esame “stub”. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti gli assassini sono entrati in azione poco prima delle venti di ieri sera. È probabile che Fabio Buonamano avesse un appuntamento con i killer e sia stato accompagnato in quella strada da qualcuno: la sua auto, infatti, non era sul luogo del delitto. Almeno cinque i colpi sparati contro di lui, tutti all’altezza della testa e del volto tranne uno sparato alla gamba. L’ipotesi più accreditata per i tre agguati nel giro di tre giorni a Latina, quello a Carmine Ciarelli, ancora grave in ospedale, ed i due delitti di Massimiliano Moro e Fabio Buonamano, resta quella di una faida tra gruppi criminali scoppiata per il controllo del territorio. Oggi pomeriggio si sono svolti invece nella chiesa di Santa Rita i funerali di Massimiliano Moro ucciso lunedì sera con due colpi di pistola al collo e alla testa mentre si trovava nella sua abitazione in Q5 a Latina. Il parroco Don Felice che ha officiato la celebrazione ha scelto una lettura di San Paolo che parlava di perdono e redenzione dal peccato. Nessun riferimento nell’omelia alle modalità della morte e a quanto sta accadendo in questi giorni a Latina.

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