CARCERI, NEL LAZIO 1.200 DETENUTI IN ECCESSO

30/12/2009 di

Nel Lazio i reclusi negli istituti carcerari «sono 5.835 (5.419 uomini e 416 donne), oltre 1.200 duecento in più rispetto alla capienza regolamentare degli istituti della regione dichiarata dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (4.619 posti)». È quanto si legge in una nota del garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

I dati sono aggiornati al 28 dicembre. A Cassino sono presenti 244 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 154. A Civitavecchia ci sono 520 detenuti (476 uomini e 44 donne) a fronte di una capienza regolamentare di 437 (416 uomini e 21 donne).

Nel carcere di Frosinone ci sono 461 detenuti (a fronte di 325 presenze regolamentari), in quello di Latina 148 (116 uomini e 32 donne) a fronte di una capienza di 86 (57 uomini e 29 donne).

A Paliano sono presenti 42 detenuti (a fronte di una capienza regolamentare di 52 uomini e 9 donne). A Rieti, invece, la presenza effettiva al 28 dicembre è di 74 persone: la capienza regolamentare è di 306. Nel nuovo complesso di Rebibbia ci sono 1.640 detenuti (a fronte di 1.194), nel Rebibbia reclusione ce ne sono 316 (a fronte di 370), nel Rebibbia Femminile 340 (a fronte di 296), nel Rebibbia III Casa ce ne sono 28 (a fronte di 36), a Regina Coeli ci sono 1.031 detenuti (a fronte di 724 di capienza regolamentare). A Velletri sono presenti 349 detenuti (a fronte di 197), a Viterbo 642 (a fronte di 433).

Secondo il Garante, «1.200 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare sono sinonimo del fatto che, nonostante tutti gli allarmi lanciati nel corso dell’anno, non si è riusciti a risolvere l’emergenza sovraffollamento». «Un’emergenza – ha detto Marroni – che insieme ad altre componenti come la carenza di uomini e di risorse, l’inadeguatezza delle strutture e la difficoltà di svolgere le attività trattamentali, stanno trasformando il carcere in un luogo invivibile, dove disperazione e mancanza di prospettive, aumentano di giorno in giorno. Non è sicuramente un caso che questo 2009 sarà ricordato come il peggiore della storia della Repubblica per numero di suicidi in carcere, 71.

In totale, nel 2009, i morti all’interno delle carceri italiane sono stati 173. Una situazione del genere è una palese violazione della norma costituzionale secondo cui la pena deve punire ma anche e soprattutto rieducare. Per questo mi auguro che l’anno nuovo porti con se un deciso cambio di rotta, soprattutto a livello politico». Sempre secondo Marroni, che è anche vice-coordinatore della Conferenza Nazionale dei Garanti, «sono circa 65mila i detenuti reclusi nelle carceri di tutta Italia che si apprestano a vivere il Capodanno in una cella».

«Secondo i dati del Dap aggiornati al 30 dicembre, i detenuti reclusi in tutta Italia sono 64.910. Gli stranieri sono 24.112, le donne 2.755. La regione con il maggior numero di detenuti è la Lombardia con 8.813, seguita da seguita da Sicilia (7.615), Campania (7.589) e Lazio», è illustrato nella nota.