Sgominata la banda specializzata nei furti di mezzi agricoli

11/09/2012 di
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Una banda specializzata nel furto e riciclaggio di macchine per il movimento terra (escavatori, muletti, etc.), autogru e macchine agricole è stata sgominata dai carabinieri del Comando Provinciale di Roma. Undici le persone in manette (9 italiani e 2 romeni).

L’indagine, avviata nel dicembre 2010 a seguito di alcuni furti di mezzi agricoli e industriali nelle campagne e nei cantieri edili della provincia di Roma, ha consentito di scoprire un gruppo malavitoso, con a capo un pluripregiudicato di origine calabrese, dedito stabilmente ai furti di mezzi agricoli e macchine operatrici per lavori edili, non solo nelle aree rurali romane, ma anche in quelle della province di Latina, Frosinone e Rieti.

I mezzi rubati venivano poi ‘ripulitì, ritoccandone il numero di telaio, che veniva sostituito con un numero di telaio di un altro mezzo identico, regolarmente esistente, realizzando un clone perfetto. Il sistema si perfezionava realizzando falsi documenti di accompagnamento del mezzo. Durante le indagini sono stati recuperati una decina di escavatori e carrelli sollevatori, risultati rubati e pronti per essere immessi nel mercato illegale dei ricettatori, per un valore complessivo di oltre un milione di euro.

L’operazione, denominata ‘Babelè, è stata eseguita dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Colleferro. Per tutti gli arrestati l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata a furto, riciclaggio e ricettazione. L’inchiesta ha rivelato l’esistenza di un vincolo associativo stabile e continuativo tra diversi soggetti facenti capo al 30/enne calabrese, pluripregiudicato e già sorvegliato speciale, residente a Colleferro, in provincia di Roma. Assieme a lui ai vertici un 60enne pluripregiudicato residente ad Aprilia (Latina), suo nipote di 50 anni, pregiudicato residente a Zagarolo (Roma), i quali, con altri 8 soggetti, tra cui due romeni pregiudicati, gestivano l’attività illecita. Molti dei mezzi agricoli rubati venivano poi intestati a una persona in realtà inesistente, un fantomatico Mauro Cipriano con regolari documenti, indirizzo di residenza, codice fiscale, partita iva, dietro cui si celava proprio il 50enne di Zagarolo.

Il sistema serviva per sviare le indagini, facendo risultare, in caso di controlli, che i mezzi erano nella disponibilità di questo soggetto che di fatto non era mai possibile rintracciare. Nell’organizzazione sgominata dai carabinieri ognuno aveva un compito preciso, secondo quanto ricostruito. Alcuni individuavano i mezzi da rubare, altri effettuavano i trasporti, altri ancora custodivano il bottino. Addetti ai furti erano bande di romeni. Durante le indagini sono stati effettuati diversi sequestri di macchine operatrici e altre autovetture risultate rubate e pronte per essere rivendute dopo essere state ‘ripulitè. Il tutto avveniva prevalentemente nelle zone di Colleferro, Latina, Tivoli e Frosinone, nonchè in altre località in provincia di Viterbo e Rieti.

Il Gip del Tribunale di Velletri, su richiesta del pm, ha emesso 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione per delinquere finalizzata al furto, ricettazione e riciclaggio di macchine operatrici. L’operazione ‘Babelè, secondo il comunicato del Comando provinciale dell’Arma, testimonia l’impegno dei carabinieri non solo nei centri urbani, ma anche nelle aree rurali.