CASO HOLIDAY VILLAGE, PM MILIANO “INDAGATO” DAL CSM

19/12/2009 di

di MARCO CUSUMANO *

Un procedimento disciplinare del Csm per avere “favorito” gli indagati nel caso “Holiday Village” di Fondi. Sembra una provocazione, invece è proprio così. Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano, colui che ha avviato l’inchiesta per abusivismo sul campeggio di Fondi scontrandosi con il procuratore capo Giuseppe Mancini, risulta sottoposto a un procedimento disciplinare dal Consiglio superiore della magistratura, l’organo di autogoverno dei giudici.

Secondo il Csm, Miliano potrebbe aver in qualche modo favorito i titolari del campeggio a danno dell’accertamento delle presunte violazioni. Bisognerebbe capire in quale modo, visto che il magistrato – almeno rispetto all’opinione pubblica – è apparso come colui che è andato a fondo nelle indagini fino ad avere un contrasto diretto con il procuratore capo che decise di avocare l’inchiesta, sottraendola allo stesso Miliano, e chiedendo poi l’archiviazione. Un’archiviazione negata dal gip Giuseppe Cario che dispose l’imputazione coatta obbligando la Procura a formulare le accuse.

Sul registro degli indagati finirono Silvia Banotti e Soledad Esposito, le titolari del villaggio di Fondi, entrambe difese dall’avvocato Corrado De Simone. Difficile ipotizzare cosa il Csm potrebbe contestare a Miliano, forse la tempistica dell’inchiesta oppure qualche errore nella “gestione” del fascicolo.

Generalmente il procedimento disciplinare è promosso dal ministro della Giustizia o dal Procuratore generale presso la Corte di Cassazione. L’obbligatorietà dell’azione disciplinare si collega al tipo di illecito e impone una rigorosa osservanza del principio di “certezza del diritto”, tale da eliminare il più possibile le incertezze applicative. E’ possibile che venga convocata un’udienza di discussione orale durante la quale si formulano le accuse al magistrato. La legge prevede che l’azione debba essere promossa entro un anno dalla notizia del fatto, della quale il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione ha conoscenza a seguito di indagini preliminari o di denuncia circostanziata, oppure di segnalazione del ministro della Giustizia. Entro due anni dall’inizio del procedimento il Procuratore generale deve formulare le richieste conclusive ed entro due anni dalla richiesta, la sezione disciplinare del Csm si pronuncia.

Tutto ciò significa che la questione potrebbe trascinarsi per molto tempo. Il caso “Holiday Village” è alla base della decisione del Csm (confermata anche dal Plenum) di non prorogare l’incarico al procuratore capo Giuseppe Mancini. Il contrasto con Miliano, secondo il Csm, ha rappresentato un esempio della “prevaricazione” e della gestione autoritaria del procuratore capo. Ospite di “Lazio Tv”, Mancini ha annunciato ricorso al Tar respingendo le accuse di “autoritarismo” rispetto ai sostituti. (* Il Messaggero 19-12-2009)