VINCE LA CAUSA PER MOBBING E DONA I SOLDI ALLA ASL

12/12/2009 di

di GIOVANNI DEL GIACCIO *

Ha voluto affermare un principio: quello che era stato sottoposto a “mobbing” dall’azienda sanitaria locale. Poi ha deciso che dei soldi che si è visto riconoscere dal Tribunale non sapeva cosa farsene e li ha lasciati alla stessa Asl, purché compri un macchinario da destinare alla struttura di endoscopia digestiva e chirurgia mini invasiva del presidio ospedaliero sud.

E’ la singolare storia che ha visto contrapposti Francesco Simeone e la Asl di Latina. Il nefrologo, vistosi “scavalcato” e poco considerato, aveva intentato causa per “mobbing” ormai quattro anni fa. Un procedimento che lo aveva visto vincitore, con la condanna contro l’azienda per oltre 50.000 euro più rivalutazione, interessi e spese.

La Asl, però, non era stata con le mani in mano e aveva contestato al medico – che nel frattempo si era licenziato – il mancato preavviso. Ottenendo un decreto ingiuntivo esecutivo contro l’ex dipendente per oltre 10.000 euro. Provvedimento, quest’ultimo, impugnato da Simeone che con una domanda “riconvenzionale” chiedeva alla Asl oltre 13.000 euro per una serie di conteggi relativi a straordinari e altre voci dello stipendio. Morale? Il medico ha deciso di non prendere i soldi, affermare che nel caso legato al procedimento di “mobbing” aveva ragione e dare uno schiaffo morale all’azienda. Come? Lasciando che i 68.000 euro che gli spetterebbero a seguito della causa vinta finiscano nell’acquisto di un bisturi elettrico Argon Plasma, un armadio per lo stoccaggio e un letto per endoscopia.

La “rinuncia al credito” ha una sola condizione: il tutto dovrà essere acquistato e consegnato entro il 29 giugno del prossimo anno. Al tempo stesso la Asl rinuncia all’appello proposto contro la sentenza relativa al “mobbing”, mentre le parti concordano di abbandonare rispettivamente i procedimenti avviati con il decreto ingiuntivo da una parte e la “riconvenzionale” dall’altra. Una storia di carte bollate, ricorsi e controricorsi che rischiava di andare avanti per i prossimi dieci anni e che si chiude, invece, in maniera insolita. A carico della Asl ci saranno, inoltre, le spese legali per l’avvocato che ha seguito Simeone in questo periodo. Una transazione che costerà alla Asl qualche decina di migliaia di euro ma che doterà l’azienda, al tempo stesso, di un macchinario del quale finora era sprovvista. Un investimento per il presidio sud dove sarà possibile utilizzare il macchinario. I colleghi di Simeone al “Dono Svizzero” ringraziano. E tutto sommato alla stessa Asl non è andata così male. (* fonte: Il Messaggero 12-12-2009)