NUOVA CENTRALE NUCLEARE A LATINA, BOTTA E RISPOSTA TRA ENEL E VERDI

08/12/2009 di

I Verdi rivelano i siti, individuati in uno studio che sarebbe stato inviato dall’Enel al Governo, in cui potrebbero essere costruire le nuove centrali nucleari in Italia. Ma l’Enel smentisce innescando un botta e risposta. Tra i siti c’è anche Montalto di Castro e Borgo Sabotino, a Latina. Questi gli altri siti: Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli ), Caorso (Piacenza), Oristano, Palma (Agrigento ) e Monfalcone (Gorizia).

«Le aree sono idonee, secondo l’Enel – spiega il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli – perché vicine a zone costiere e ai fiumi, poichè come è noto le centrali necessitano di un gran quantitativo di acqua per funzionare. Chiamiamo alla mobilitazione democratica le popolazioni per dire no alle centrali nucleari». «Noi Verdi avvieremo il presidio dei siti nucleari per dire no al nucleare e sì al solare.

Il governo sta portando l’Italia in una pericolosa avventura che porterà alla militarizzazione dei territori e a far aumentare la bolletta elettrica degli italiani, perchè i 20 miliardi di euro per la costruzione delle centrali li pagheranno gli italiani. Berlusconi in Italia ammazza le energie rinnovabili e finanzia la speculazione del costoso nucleare. Daremo nel paese dura battaglia», conclude.

La smentita dell’Enel. Enel non ha inviato al Governo alcun dossier che indica i siti per la realizzazione delle centrali nucleari in Italia. È quanto puntualizza la società in merito a quanto dichiarato dal presidente dei Verdi Angelo Bonelli. I siti, si aggiunge, saranno individuati solo successivamente alla definizione da parte dell’esecutivo e dell’Agenzia per la sicurezza nucleare dei criteri per la localizzazione.

Zaccheo. «Non credo che la centrale nucleare possa essere riattivata a Latina o che se ne possa costruire un’altra, il capoluogo pontino ha già pagato il suo scotto». Così il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo dice la sua dopo le indiscrezioni circolate in queste ore sui siti che l’Enel avrebbe scelto per realizzare le nuove centrali e tra i quali c’è Borgo Sabotino a Latina. «Più volte il Governo e la Regione Lazio – ha proseguito il sindaco – mi hanno assicurato che questa eventualità non si sarebbe verificata a Latina e sottolineo che già ci accolliamo altre servitù come quella di ospitare il deposito temporaneo dei materiali smantellati. Ora con i soldi del ristoro del nucleare, un milione e 517.000 euro, come amministrazione pensiamo piuttosto alla riqualificazione del lungomare di Latina e non certo a nuove centrali».

Mazzoli. «La notizia diffusa dai Verdi, secondo cui l’Enel avrebbe individuato per conto del governo alcuni siti per nuove centrali nucleari, suscita grande preoccupazione, anche in considerazione del fatto che due delle centrali sarebbero previste nel Lazio. Il nucleare è dannoso per l’ambiente e comporta grandi rischi per l’incolumità dei cittadini. Il governo non guardi al passato, ma dedichi risorse e professionalità allo sviluppo delle forme alternative di energia, come stanno già facendo tanti altri paesi, a cominciare dagli Stati Uniti». Lo dice, in una nota, Alessandro Mazzoli, segretario del Partito Democratico del Lazio.

Moscardelli. La notizia comunicata da Enel di aver scelto i siti per la nuova costruzione delle centrali nucleari è gravissima. Inoltre è  inaccettabile che un’azienda privata valuti l’ubicazione di nuove centrali in modo del tutto avulso dal confronto con i territori e le amministrazioni locali e regionali. Già la decisione del Governo nazionale di riprendere il  programma nucleare è immotivata sotto il profilo energetico poiché una sua ripresa non garantisce l’approvvigionamento  di energia necessario in questa fase,  per il nostro Paese. Molto più utile invece, investire sul risparmio energetico e sulle fonti rinnovabili; da solo il risparmio energetico ci consentirebbe di avere a disposizione quantità di energia per le industrie  e per i cittadini di gran lunga superiore a quella che si ricaverà con nuove centrali nucleari. Constato che ad oggi sia il Comune che la Provincia di Latina hanno prodotto solo comunicati e nessun passo formale per opporsi  al programma nucleare del Governo e auspico che decidano di unirsi alla Regione in difesa  dei cittadini e del territorio.