PERMESSI NEGATI ALLA PROF MALATA, ISPEZIONE AL GALILEI

22/11/2009 di

di GIOVANNI DEL GIACCIO *

Una ispezione al “Galilei” di Latina dopo il caso dell’insegnate malata di tumore che ha rischiato il posto di lavoro per il mancato riconoscimento delle assenze per «grave patologia». La battaglia che la donna sta conducendo, infatti, non si ferma. Dopo aver avuto il riconoscimento dal Tribunale di Latina e a seguito della eco mediatica della vicenda il dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio ha avviato un intervento chiedendo al ministero dell’Istruzione di «verificare la congruità delle decisioni assunte dal preside rispetto alle norme regolatrici di comparto» facendo riferimento al contratto collettivo nazionale di lavoro ma anche ad «assumere risolutivamente le determinazioni necessarie».

La risposta del ministero non s’è fatta attendere, perché quando l’amministrazione pubblica vuole sa essere efficiente e veloce. Rispondendo alla funzione pubblica e inviando l’atto per conoscenza anche all’insegnante ha reso noto di avere «predisposto una visita ispettiva presso l’Itis Galilei di Latina al fine di verificare l’operato e la capacità dirigenziale del dirigente scolastico dell’istituto medesimo».

Ma altre vicende emergono dagli atti raccolti dagli avvocati Stefano e Fiorella Mancini e dal sindacato Snals di Latina che ha curato l’esposto alla direzione provinciale del lavoro. Il dirigente scolastico, infatti, ha ammesso la mancata trasmissione alla ragioneria provinciale dello Stato di Latina degli atti di assenza per gravi patologie previsti dalla legge 104, inviando invece una nota nell’ottobre del 2008 – quindi otto mesi dopo la richiesta della donna di avere quei permessi – con la quale chiedeva di ridurre lo stipendio all’insegnante. Ignorando un certificato del giugno 2008 che afferma come «la docente affetta da gravi patologie e per effetto delle terapie invalidanti necessita di periodi di riposo e cure» e che «è in condizioni di incapacita’ alla prestazione lavorativa».

Lo stesso dirigente ha inviato – stando agli atti raccolti – l’intero verbale della commissione medica, al punto che l’insegnante ha visto violata la sua riservatezza e procederà adesso anche in questo senso. E’ una questione di dignità e principio, perché se non è facile battersi contro un tumore spesso lo è ancora di più contro la burocrazia. Ma i nodi stanno venendo al pettine. E forse bastava avvalersi del «supporto preventivo alle scuole nella predisposizione dei provvedimenti al fine di ridurre rilievi e conseguentemente accelerare i tempi dell’attività amminisrtrativa» che la ragioneria mette a disposizione. (* Il Messaggero 22-11-2009)