UNA GIORNALISTA VUOLE SPOSARE ANGELO IZZO

19/11/2009 di

Angelo Izzo, il "mostrò del Circeo" e di Ferrazzano, ha trovato la sua «anima gemella» e intende assecondare il suo desiderio di matrimonio. Dal carcere di Velletri – dove sta scontando il secondo ergastolo per il duplice omicidio nel paese molisano (il 28 aprile del 2005, mentre era semilibertà dal carcere di Campobasso, uccise una donna e sua figlia), Izzo fa sapere che lo ha chiesto in sposo Donatella Papi – giornalista romana e direttrice di un giornale on line – e che «è in progetto il matrimonio». Lo riferisce l’Ansa.

A muovere il primo passo ufficiale – dopo una conoscenza avvenuta per via epistolare, sebbene in gioventù, «ai tempi pariolini», avessero amici comuni – è stata la stessa Papi, che è divorziata e che il 30 ottobre ha scritto al direttore del carcere chiedendo di essere autorizzata a incontrare Izzo, per «concordare con lo stesso le modalità e le autorizzazioni necessarie al fine di contrarre matrimonio in regime intramurario». Da dietro le sbarre, con la lettera a un cronista, Izzo conferma: «Può darsi che ci
sposeremo. Ne abbiamo parlato ed è in progetto il matrimonio. Donatella è stata una ragazza che è divenuta una bella donna, molto intelligente e sensibile. Recentemente fra noi è nato un rapporto epistolare e abbiamo scoperto tante affinità elettive. Soprattutto, come gli antichi samurai, ambedue abbiamo un gran desiderio di coltivare i valori della compassione, della bellezza, degli ideali e delle belle bandiere». Izzo e la sua aspirante sposa sono dello stesso segno zodiacale – Vergine, essendo nati rispettivamente il 21 e il 12 settembre – e quasi coetanei: lui ha 56 anni; lei 53, come scrive nella presentazione sul sito che dirige (….abito con mio figlio a Roma che è la mia città «) e nella quale illustra la sua lunga attività anche con testate giornalistiche importanti.  Ma uno che ha ucciso tre donne che rapporto ha con l’altro sesso? È lo stesso Izzo a rispondere nella lettera: »La mia presunta misoginia o, addirittura, una mia presunta ostilità verso il sesso femminile è assolutamente un’invenzione di giornalisti e criminologi«. Poi affronta il nodo degli atroci delitti: »Seppure in un passato lontano mi sono macchiato di reati di un certo tipo, non vi era nè inimicizia di genere, nè odio di classe, o cose del genere«. E arriva a definirli »episodi collegati ad un modo di vivere sbagliato. Per il quale pensavo fosse mio diritto impadronirmi con la violenza di ogni cosa«. Ora vuole sposare Donatella: »Per me è una specie di angelo, sento che è come se avesse il mio stesso sangue, come se lei fosse una parte della mia carne separata da me da un crudele incantesimo«.  Izzo è consapevole che potrà incontrare la futura moglie solo in un parlatorio del carcere: »So che mi aspetta un cammino lungo e difficile, ma – conclude sibillino – non mi risulta sia stato sospeso solo per me l’articolo 27 della Costituzione (sulla rieducazione dei condannati, ndr), quindi non dispero in un futuro migliore«.