ECONOMIA, CROLLO DELL’EDILIZIA A LATINA: – 20%

06/11/2009 di

«In un anno l’edilizia nella regione ha visto ridurre l’attività di oltre il 12%, ma in alcune province come Latina la contrazione supera il 20%. Da ottobre 2008 a settembre 2009 abbiamo perduto oltre 10.000.000 di ore di lavoro. I dati delle Casse edili evidenziano una riduzione di oltre 11.000 occupati e l’uscita dal sistema di circa 1000 imprese». Questi sono alcuni dei dati emersi nella conferenza che Ance Lazio ha tenuto oggi sulla situazione delle imprese laziali.


E i numeri, dice Stefano Petrucci, Ance Lazio-Urcel, «peggiorano di mese in mese». «Sarà un lungo e difficile inverno», sostiene. A Roma, secondo i dati, la progressione negativa nel confronto tra 2009 e 2008 da maggio a settembre passa da un meno 7% a un meno 10%, per assestarsi nell’ultimo mese a meno 12%. La contrazione di attività riguarda sia il mercato privato che quello delle opere pubbliche. Nel primo semestre di quest’anno il mercato immobiliare in termini di compravendite ha registrato complessivamente nella regione un calo del 14%, con punte del 25% a Latina e di oltre il 22% nei comuni della provincia di Rieti. Il flusso dei nuovi mutui per acquisto di abitazioni si è ristretto nel primo semestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008 del 21%, contro una media nazionale del 17,3%. «Il nostro – ha detto il presidente di Ance Lazio – è un tessuto di piccole e medie imprese, molte delle quali operano da anni con successo sul mercato dei lavori pubblici. La contrazione delle opportunità che sta caratterizzando la domanda pubblica di lavori medio-piccoli si somma alla progressiva riduzione della domanda privata creando un volano negativo che non si vedeva dagli anni Settanta. E sui lavori pubblici oltre che il calo della domanda pesa sulle imprese l’insostenibile ritardo dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni e della Regione in particolare, che sta mettendo a rischio l’intero tessuto imprenditoriale edile. Le denunce raccolte da Ance Lazio-Urcel riguardano un credito che si avvicina ai 200 milioni di euro e riguarda in particolare i programmi per l’edilizia residenziale sociale per un valore di 70 milioni per opere già realizzate od avviate e che interessano circa 300 operatori del settore tra imprese private e cooperative. L’esposizione per opere infrastrutturali per le sole imprese iscritte all’associazione imprenditoriale è di circa 150 milioni, relativi a fatture scadute da mesi».