INFLUENZA A, MORTO UN RADIOLOGO DELL’OSPEDALE DI ANZIO-NETTUNO

04/11/2009 di

Un’altra vittima di influenza A in Italia. Si tratta di un uomo di 58 anni che è deceduto oggi nel reparto di rianimazione dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. L’uomo, risultato positivo al test per l’H1N1, era diabetico e obeso, ed è stato trasferito all’ospedale Spallanzani, il 27 ottobre scorso, dal nosocomio di Anzio, dove era stato ricoverato il 24 ottobre per insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale e trasferito 2 giorni dopo in rianimazione per comparsa di Ards (Sindrome da distress respiratorio acuto) associata a stato di coma. Il paziente è stato assistito con ventilazione artificiale e sottoposto a depurazione extracorporea «per sopravvenuta insufficienza renale. Da ultimo – si legge in una nota diffusa dallo direzione scientifica dello stesso Spallanzani, che nulla dice sulla professione del paziente morto – è comparso un grave insulto vascolare tronco-encefalitico, documentato con Tac, che può essere considerata la causa terminale».

Al lavoro con la febbre. «Maurizio era molto attaccato al suo lavoro ed era venuto a lavorare in ospedale anche con la febbre, circa 15 giorni fa. In realtà al momento nessuno aveva pensato al virus, poi le sue condizioni si sono aggravate e il test ha confermato che si trattava dell’influenza A/H1N1». A raccontarlo sono i colleghi di Maurizio Scavizzi, 58 anni, il tecnico radiologo degli Ospedali Riuniti Anzio Nettuno, che fa parte della Asl Rm H, morto oggi all’ospedale Spallanzani di Roma dopo essere stato colpito dal virus dell’influenza A/H1N1. I suoi colleghi di lavoro lo ricordano come un uomo sempre gioviale e allegro e la notizia della sua morte ha lasciato tutti costernati. Scavizzi, che abitava a Nettuno, era vedovo e lascia due figlie entrambe ventenni. L’uomo è stato ricoverato allo Spallanzani in grave crisi respiratoria alla fine della scorsa settimana. A portare in ospedale la notizia della sua morte è stata una delle due figlie.

Altri tre medici malati. Tre medici degli Ospedali Riuniti Anzio Nettuno, il nosocomio dove lavorava il tecnico di radiologia morto a Roma per l’influenza A, sono risultati affetti dal virus H1N1. Ora sono a casa in aspettativa per malattia. Lo conferma la Asl Rm H. «Le loro condizioni non destano alcuna preoccupazione e il decorso dell’influenza sembra benigno – spiegano dalla Asl RmH – come per tutti i casi nel territorio aziendale. Purtroppo, la morte del nostro tecnico radiologo, che ha colpito tutti, rientra nella casistica della malattia». Il Direttore Generale della Asl RM H, Alessandro Cipolla, ed il Direttore Sanitario Aziendale, Vittorio Amedeo Cicogna, avevano illustrato, lunedì scorso, il Protocollo Operativo della Asl RM H per la campagna di vaccinazione contro l’influenza A. «Per gli operatori sanitari – spiegano dalla Asl – la vaccinazione parte da questa settimana. Per i cittadini dalla prossima. L’importante è far riferimento, in caso di problemi, al proprio medico di famiglia che deciderà se è il caso di controlli più approfonditi». Sul sito www.aslromah.it sono disponibili tutte le informazioni ministeriali, regionali ed aziendali sulla profilassi della malattia.

Vaccini in ritardo. «In tutta Italia sono stati distribuiti finora alle regioni 2 milioni e mezzo di vaccini: un dato scarso e insufficiente. Siamo di fronte a un ritardo. Sono preoccupato, nelle prossime settimane il problema subirà un’impennata e avremo un certo tipo di impatto sulla struttura pubblica sanitaria». Lo ha detto il vice-presidente della Regione Lazio Esterino Montino durante la presentazione del Piano operativo regionale del sistema ospedaliero per la pandemia influenzale A.

Pronto soccorso intasati. Nelle ultime due settimane è aumentato il numero degli accessi giornalieri nei pronto soccorso e dei ricoveri nelle strutture ospedaliere del Lazio di persone con sintomi influenzali. Nella settimana che va dal 15 al 22 ottobre sono stati registrati 102 accessi giornalieri nei pronto soccorso e 14 ricoveri mentre in quella dal 26 ottobre al 2 novembre il numero è salito a 219 accessi e 27 ricoveri. «Siamo di fronte a un trend molto serio che ci preoccupa» ha spiegato il vice presidente della Regione Lazio Esterino Montino, nel presentare il piano pandemico contro l’influenza A, «il primo appello che rivolgo ai cittadini è quello di non intasare i pronto soccorso. Se il trend continuerà ad essere questo difficilmente riusciremo a governare il processo».