L’ACQUA COSTA CARA, A LATINA AUMENTO DEL 5,2%

19/10/2009 di

L’acqua costa cara. La si paga di più in Toscana, in Puglia, in Umbria, in Emilia-Romagna e nelle Marche. Le città in cui ci sono stati gli aumenti più alti sono Salerno, con un +34,3%, Benevento (31,9%), Parma (21,4%) e Padova (16,3%). La città in cui l’acqua costa di più è Agrigento con 445 euro a famiglia, mentre a Milano è la più economica in Italia con 106 euro. A riferirlo un’indagine dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva sui costi e la qualità del servizio idrico presentata di recente.


Queste la maggiori differenze per aree geografica d’Italia.

NORD: In Veneto le tariffe dell’acqua sono cresciute del 6,3%, con Padova a guidare la classifica con un +16,3%, la quarta in Italia, e Verona con aumento del 12,3%. In Trentino nell’ultimo anno le tariffe dell’acqua sono aumentate mediamente del 2,1%, per un costo all’anno per uso domestico pari a 196 euro. In Friuli nell’ultimo anno le tariffe dell’acqua sono aumentate mediamente del 2,4%, per un costo medio annuo
per uso domestico di 172 euro. In Emilia-Romagna le tariffe sono cresciute dell’8,2%, con un aumento a Parma del 21,4% e a Ravenna del 10%, mentre Ferrara, con 350 euro, è tra le 10 città in cui il servizio idrico costa di più. In Lombardia ci sono stati incrementi a due cifre a Lodi (15,9%) e Cremona (13,4%). Brescia è la città più cara, Milano la più economica a livello nazionale. In Lombardia ci sono alti investimenti e anche il più basso livello di dispersione. L’acqua costa cara in Piemonte con un aumento del 14,5% a Verbania e del 12,8% a Novara. La città più cara della regione è
Vercelli, mentre Cuneo è tra le 10 più economiche a livello nazionale. A Aosta l’acqua per uso domestico costa 147 euro. In Liguria nell’ultimo anno gli aumenti del costo dell’acqua a Genova (+9,1%) e a La Spezia (+8,2%) sono stati superiori all’aumento medio nazionale (+5,4%).

CENTRO: In Abruzzo i costi dell’acqua sono cresciuti solo dell’1,5%. Fa eccezione Teramo con un aumento dell’8,7%. Anche nel Lazio l’acqua costa: +5,2% a Latina e +3,1% a Roma. Rispetto alle deroghe ai parametri di potabilità, il Lazio ha 84 comuni interessati, il numero più alto in Italia. Nelle Marche le tariffe dell’acqua sono cresciute del 7,4%: con un aumento del 14,4% a Urbino e dell’11,5% a Ancona. In Molise l’acqua per uso domestico costa meno che nelle altre regioni: Isernia, con 114 euro è seconda solo a Milano (106 euro). In Sardegna nell’ultimo anno i costi dell’acqua sono cresciuti mediamente del 4,3%, meno dell’aumento della media nazionale (5,4%). In Toscana ci sono le tariffe più alte d’Italia, e l’aumento è stato del 5,8%; a Lucca, Grosseto e Siena si sfiora il 9%. Le tariffe dell’acqua sono aumentate del 6,2% in Umbria per un costo medio annuale di 308 euro, il terzo più alto in Italia.

SUD: L’acqua è sempre più cara in Basilicata dove le tariffe sono aumentate del 16% e il costo annuo per uso domestico è di 260 euro. In Calabria nell’ultimo anno i costi dell’acqua sono rimasti invariati: una famiglia spende una media di 189 euro all’anno per il servizio idrico integrato. In Calabria il servizio idrico soffre di criticità, a partire dalle interruzioni del servizio e dall’elevata dispersione, pari al 49% dell’acqua che circola nelle tubature. Il costo dell’acqua in Campania aumenta al ritmo del 10,5% all’anno: l’aumento più alto a Salerno e a Benevento. In Puglia il costo dell’acqua è aumentato del 4% nell’ultimo anno ed è la seconda regione con le tariffe più alte pari a 311 euro a famiglia. Per paradosso, l’acqua più cara d’Italia
è in Sicilia, a Agrigento, dove costa 445 euro a famiglia, con una media regionale di 260 euro all’anno.