OMICIDIO-SUICIDIO, SPUNTA L’IPOTESI DI UN DEBITO

10/09/2009 di

di MARCO CUSUMANO e DANIELE SPERLONGA *

Gli investigatori scavano nella vita privata di Arianna Del Monte e Claudio Mignardi per capire cosa abbia fatto esplodere la furia omicida dell’uomo che ha ucciso l’amante e poi si è suicidato sparandosi un colpo alla tempia.


La relazione. I due erano legati da un rapporto sentimentale che andava avanti da circa un anno, a quanto pare la loro storia d’amore era piuttosto nota. Lei era sposata con un elettricista anche se il matrimonio, dal quale è nata una bambina di sette anni, procedeva con qualche difficoltà.
Gli interrogatori. I carabinieri, guidati dal capitano Alessandro Giordano Atti e coordinati dal sostituto procuratore Gregorio Capasso – hanno ascoltato diverse persone dopo l’omicidio-suicidio. Il testimone più importante, che lavora nella Guardia Costiera, è un vicino di casa dell’uomo il quale ha raccontato di aver sentito un colpo e di essere uscito senza però vedere nessuno che usciva dalla casa di Mignardi. Il testimone abita proprio accanto alla casa del delitto per cui, secondo gli investigatori, se qualcuno fosse uscito sarebbe stato visto. «Per adesso – spiega il sostituto procuratore Gregorio Capasso – le testimonianze e gli elementi raccolti sembrano combaciare ma ovviamente continueremo a verificare l’esatta dinamica dell’episodio».
La dinamica.
Secondo l’ipotesi più probabile, i due amanti hanno litigato e forse c’è stato anche uno scontro fisico visto che sul corpo della donna sono stati trovati alcuni piccoli graffi ma nessun ematoma. A quel punto Mignardi ha preso la pistola e ha sparato un primo colpo a vuoto e un secondo, mortale, al petto di Arianna Del Monte. Poi ha rivolto l’arma contro se stesso sparandosi alla testa.
Le ipotesi.
I motivi del litigio probabilmente resteranno ignoti. Una delle ipotesi è che la ragazza avesse intenzione di troncare la relazione e per questo sia stata uccisa dall’amante.
Il debito.
Ma le piste non sono limitate al movente passionale. Sono emersi infatti alcuni problemi finanziari della donna che potrebbero spingere gli investigatori verso altre ipotesi. E’ possibile che Arianna Del Monte si sia fatta prestare dei soldi dal Claudio Mignardi? Non è da escludere una discussione per l’eventuale debito, anche se gli investigatori sembrano più orientati verso un movente legato alla relazione sentimentale e ai litigi tra i due amanti.
L’arma. La pistola calibro 7,65 utilizzata nell’omicidio-suicidio non era regolarmente detenuta da Mignardi. Si tratta di un modello molto vecchio che non risulta denunciato alle forze dell’ordine che stanno effettuando accertamenti più approfonditi. Resta da capire come mai Mignardi avesse una pistola in casa. Se l’uomo si fosse procurato l’arma appositamente per uccidere l’amante il delitto sarebbe premeditato e, a quel punto, l’indagine potrebbe allargarsi verso chi ha procurato l’arma. Ma anche questo sembra improbabile: difficilmente un omicidio premeditato si conclude con il suicidio di chi l’ha progettato. Più probabile la presenza in casa della vecchia arma.
L’autopsia. L’esame medico legale è stato effettuato da Saverio Potenza il quale, oltre ai due colpi mortali, ha riscontrato la presenza di piccoli graffi sul volto della donna. E’ possibile che ci sia stata una colluttazione prima dell’omicidio-suicidio.


ERANO IN CRISI, DOVEVANO RESTITUIRSI I REGALI

Una fine tragica arrivata dopo una giornata di routine. Arianna Del Monte e Claudio Mignardi, martedì si erano recati entrambi al lavoro. Sconvolti gli amici e i parenti di Mignardi, meccanico nell’azienda di trasporto Cotral in via delle Industrie. «Avevamo timbrato insieme il cartellino – racconta un collega – mi sembrava sereno». Un altro collega invece aveva avuto sentore che la relazione con Arianna fosse in crisi: «Sembrava che dovessero restituirsi i regali che si erano scambiati». Arianna Del Monte, dopo aver accompagnato la figlia di sette anni dalla madre, aveva preso posto dietro il bancone del Sigma (ex Sidis) in via Badino a Terracina. «Era venuta da noi il mese scorso – racconta il direttore – in cerca di un lavoro. Si era inserita subito bene. Era allegra, sorridente e sempre disponibile. Questa settimana, dopo il periodo di prova, doveva confermarmi se proseguire o meno. Ma non ci sarebbero stati problemi perché era contenta dell’impiego e noi felici che restasse. L’aspettavamo nel pomeriggio». Erano trascorse da poco le 17 di martedì, quando le altre commesse hanno provato a contattarla sul telefonino. Il cellulare squillava a vuoto. «Pensavamo avesse avuto qualche problema con la piccola», spiegano. Arianna Del Monte era una ragazza solare: questo è il coro unanime degli amici che la frequentavano fin dalla comitiva della Delibera, dove vive la famiglia. Mamma Nadia e papà Giuliano si sono chiusi nel dolore dopo la notizia giunta nella tarda serata di martedì. Non è stato semplice per i parenti avvertire Giuliano, diacono, il quale al momento della tragedia si trovava nel Santuario della Delibera: era tra gli organizzatori della festa religiosa che si è tenuta proprio in questi giorni. (* Il Messaggero 10-09-2009)